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Più di 100 persone sono state visitate gratuitamente dai Dermatologi dell’Ospedale San Carlo di Potenza nell’ambito dell’ed. 2018 dell’Open Day dedicato alla Psoriasi e Artrite psoriasica

L’iniziativa ha favorito il riconoscimento della malattia dalle fasi primordiali, quando per il suo trattamento sono sufficienti uno stile di vita sano e una terapia di tipo topico, ovvero quando per guarire non c’è la necessità di recarsi in ospedale. Durante le visite è stata effettuata una valutazione completa della patologia al fine di garantire l’approccio terapeutico più appropriato. ‘Nel nostro ambulatorio di dermatologia – evidenzia il dott. Piccirillo – abbiamo visitato gratuitamente più di cento pazienti, venti dei quali presentavano un interessamento articolare, per questo motivo sono stati visitati anche dai nostri colleghi reumatologi’.

L’artrite psoriasica è una delle patologie sviluppate da un terzo dei pazienti con psoriasi. Spesso diagnosticata in ritardo, questa malattia invalidante, ha già colpito oltre 250mila italiani. Nell’80% dei casi si manifesta prima a livello cutaneo e successivamente a livello delle strutture muscolo-scheletriche, ecco perché è fondamentale la collaborazione tra i dermatologi, che solitamente sono i primi specialisti a visitare i pazienti, e i reumatologi.

Il bilancio di questa giornata – sostiene la dott.ssa Angela Padula, responsabile dell’UOC di Reumatologia dell’AOR San Carlo – è molto positivo. Noi reumatologi abbiamo avuto la possibilità di visitare una ventina di pazienti con psoriasi che avvertivano dolori. Per quattro di loro abbiamo sospettato un’artrite psoriasica e li abbiamo invitati al nostro centro per sottoporsi a esami più approfonditi. Questa giornata è stata utile soprattutto per fare informazione, perché in alcuni dei pazienti abbiamo riscontrato altre patologie reumatiche che concomitano per caso con la psoriasi. Questi infatti non erano affetti da artrite psoriasica ma da altre patologia come l’ artrite, l’osteoporosi e la fibromialgia. Tutte queste malattie – conclude la dott.ssa Padula – sono croniche, ma il loro decorso oggi può essere tenuto sotto controllo e, in molti casi, rallentato dai farmaci specifici in nostro possesso’.

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