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Pluralismo da vergogna

Quello relativo al pluralismo è uno dei temi certamente più scottanti e delicati, anche perché ritenuto alla base dei rischi concreti che i popoli corrono nel vedere le società trasformarsi in dittature. E’ un vero e proprio “termometro” del grado di democrazia applicata! Gli astensionisti italiani si avviano a rappresentare sicuramente la prima aggregazione in assoluto, che in Italia è di dissidenza o non-avallo all’attuale regime partitocratico. Secondo molteplici sondaggi, infatti, ultimamente si stanno attestando attorno al 40 per cento dell’intero corpo elettorale.

In base a nostre considerazioni, invece, se ai disertori delle urne aggiungiamo anche chi vuole annullare il proprio voto o non indicare alcuna espressione (schede bianche), ci avviamo a superare abbondantemente la soglia fatidica del 50 per cento di tutto l’elettorato. In questi ultimi tempi noi astensionisti consapevoli abbiamo fatto davvero molti tentativi, tutti vani, al fine di poter traforare quella censura mediatica di regime che di fatto ci impedisce l’accesso agli organi di informazione di questo Paese, per lo meno per dire: “attenzione, esistiamo anche noi”! E, per contro, sono veramente pochi i motivi di questo impedimento, che non vuole assolutamente prendere in considerazione le posizioni astensionistiche dell’elettorato politico a differenza di quello referendario.

Le motivazioni della censura che ci colpisce sono determinate soprattutto da forme di ricatto implicito o esplicito che il regime esercita direttamente sui mass media (controllo editoriale, minaccia di esclusione dai finanziamenti pubblici, servilismo di molti giornalisti anche noti). Eppure, la Costituzione repubblicana e gli stessi ordinamenti sul pluralismo mass-mediatico fondano la loro azione vietando esclusivamente la ricostituzione del solo partito fascista, non impedendo invece agli astensionisti di poter accedere a quei confronti dialettici socio/politico/istituzionali divenuti ormai imprescindibili di fronte a questi numeri e a questa miserevolissima realtà.

Ai protagonisti della politica privilegistica nostrana vorremmo ricordare che confinati e internati durante il fascismo furono anche molti astensionisti, semplicemente perché contrari al regime, sulla base di discutibili accuse di appartenenza anarchica… Che l’Italia a grandi passi stia ripercorrendo i suoi “corsi e ricorsi” sulla base di tutta l’evidenza della sua attuale pseudo-democrazia, non è solo sensazione degli astensionisti.

In Colombia sono stati recentemente adottati i seguenti provvedimenti: http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1059:1902-in-colombia-chi-non-vota-sparira-dal-censimento-elettorale&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19

In Italia, per gli effetti della legge sui rimborsi elettorali, siamo ridotti anche peggio! Al danno del mancato coinvolgimento pluralistico assistiamo anche alla beffa di vedere invece gli astensionisti…considerati sì nel complesso del corpo elettorale, ma al solo fine di appropriarsi delle molteplici centinaia di milioni di euro legati al loro conteggio, di cui la classe politica nostrana sembra, in modo assolutamente bi-partisan, non possa proprio farne a meno!

Giuseppe Coniglio

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