BasilicataCultura

Policoro, presentata la “Nuova Carta dei Diritti della bambina”

“Solo incidendo sulla cultura paritaria fino dai primi anni di vita, a iniziare da un’attenta riflessione sul linguaggio e sugli stereotipi, si può raggiungere l’auspicato intento teso a formare una società sempre più giusta, inclusiva e garantista. In questo caso, è di fondamentale importanza l’impegno di tutta la società, a partire dalle istituzioni: è una battaglia che va perseguita non solo per le nostre figlie ma anche per i nostri figli”.
Lo ha dichiarato la Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi, commentando “La Nuova Carta dei Diritti della bambina”, presentata ieri a Policoro, e frutto della riflessione delle alunne e degli alunni degli Istituti Comprensivi IC2 Giovanni Paolo II e IC1 Lorenzo Milani. La pubblicazione, che ha recepito un progetto della Fidapa, farà parte integrante del Documento delle differenze di genere istituito dall’Ufficio della Consigliera regionale di parità.
“La Nuova Carta dei Diritti della bambina” rielabora con osservazioni proprie dei ragazzi il documento approvato a Zurigo nel 2016 e concordato nel Presidents Meeting Galway Fidapa Bpw 2019, con l’impegno di proseguire nell’opera di formazione verso la parità di genere e il superamento delle differenze, a partire dai primi anni di vita.
La pubblicazione, che ha la prefazione della Consigliera nazionale di parità, Francesca Bagni Cipriani, oltre che della Consigliera Pipponzi, è un progetto unico, tutto Fidapa, nel panorama della cultura di genere
L’iniziativa è stata accolta dalle scuole ed è diventata una vera e propria campagna di prevenzione dei comportamenti antidiscriminatori, un contributo alla conoscenza e alla tutela dei diritti umani.
“La Nuova Carta dei Diritti della bambina – – aggiunge la Consigliera regionale di parità – contiene tutti quei principi fondanti la normativa paritaria che, adeguatamente sviluppati, recepiti e presi a regola di comportamento delle bambine, future e consapevoli donne del domani, rappresenteranno un valido strumento di emancipazione, un’egida solida contro ogni forma di prevaricazione e sopruso e un volano per lo sviluppo valoriale della società tutta”

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