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Post-Marchionne in Fca, la nota di Evangelista (Fim Cisl)

“La figura di Marchionne è stata di fondamentale importanza per dare un futuro a Melfi. È chiaro che siamo preoccupati perché l’avvicendamento al vertice del gruppo cade in una fase di transizione molto delicata ma non siamo allarmati”. Così il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, nel giorno in cui a Melfi inizia la fase di dismissione della Punto. “Sul piano industriale non ci aspettiamo sorprese dal nuovo ad Manley – continua il sindacalista – anche se le dimissioni odierne del responsabile Emea Alfredo Altavilla sono un segnale da monitorare. Non ci interessano le polemiche sul tasso di italianità di Fca perché siamo consapevoli di essere dentro un partita globale, dove anche la fabbrica di Melfi gioca un ruolo di primo piano. A Manley diciamo di continuare sul sentiero aperto da Marchionne e accelerare sul nuovo modello a Melfi. Ci aspettiamo una macchina ad elevato valore aggiunto, probabilmente a marchio Jeep, per conquistare nuove fette di mercato e assicurare la saturazione di tutti gli impianti nazionali e la piena occupazione dentro un equilibrio generale”.
“L’eredità più importante di Marchionne – prosegue il segretario della Fim – è aver dato un profilo internazionale alle fabbriche italiane, superando uno dei punti di debolezza storici della vecchia Fiat, ovvero il fatto di produrre auto di segmento medio-basso destinate prevalentemente al mercato interno. Quel modello industriale non aveva più futuro: questa è stata la grande intuizione di Sergio Marchionne e di chi, come la Fim, ha creduto che fosse la strada giusta da percorrere per salvare le fabbriche e l’occupazione. Il successo di Jeep è lì a testimoniare l’importanza di aver puntato sui segmenti premium ad alto valore aggiunto per difendere i posti di lavoro dove c’era solo cassa integrazione e addirittura aumentarla come è accaduto in realtà come Melfi, rilanciando così le qualità e le competenze italiane nel mondo. Ora la sfida che ci attende è portare a compimento la fase di transizione che abbiamo avviato con l’accordo sui contratti di solidarietà, sfruttando le opportunità legate alle motorizzazioni ecologiche e alle nuove tecnologie applicate all’automotive. Questa è la grande scommessa lanciata da Marchionne con il nuovo piano industriale e noi come sindacato – conclude Evangelista – siamo pronti a fare la nostra parte come abbiamo sempre fatto”

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