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Presentati a Milano i risultati delle tre edizioni di NaturArte

A pochi giorni dall’evento di presentazione del progetto di NaturArte che si è svolto lo scorso 13 novembre nella location del Mondadori Multicenter di Milano, i presidenti dei quattro Parchi della Basilicata (Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Parco della Murgia Materana, Parco Nazionale del Pollino) fanno il punto sui risultati ottenuti.
L’idea di NaturArte, basata sulla messa in rete dei Parchi e dell’utilizzo di un format unico che abbina natura e cultura all’interno d’iniziative dedicate alla valorizzazione della variegata biodiversità lucana e delle sue affascinanti risorse culturali, ha riscosso grande successo a Milano.
Erano presenti all’evento giornalisti di molte testate nazionali: Il Giornale, il Corriere della Sera, Radio RTL 102.5, Agenda Viaggi, Turisti per Caso, ma anche tanti tecnici e professionisti come Luca Lobasso, cultural and tourism policy expert presso OCSE e Maria Grazia Mattei, direttore di “Meet the Media Guru Italia”, piattaforma di idee ed eventi che pongono al centro il tema dell’innovazione e del digitale come fondamentale crocevia per la cultura, l’economia e le professionalità del nostro tempo.
L’incontro di Milano è stato caratterizzato come un momento di condivisione in cui i vari attori del progetto NaturArte 2015 hanno avuto modo di raccontare un approccio strategico, che trova la sua centralità nel concetto di cittadinanza temporanea.
“Abitiamo la natura ricercando un rapporto diverso fra noi e i luoghi. Abitiamo la natura dei parchi, cercando di uscire dal concetto di riserve, che le città hanno imposto a questi luoghi, come rifugi da sé stesse. I parchi sono luoghi dove le comunità locali hanno trovato un rapporto secolare di coesistenza, di “quieto vivere”, di economia. Recuperiamo questo rapporto diventando cittadini temporanei di queste comunità (con diritti e doveri ben precisi), nutrendo con la cultura e l’arte il dialogo fra noi e la natura. Facciamo sì che i paesi dei parchi tornino ad essere luoghi di un confronto rispettoso fra natura e donne e uomini, perché abbandonando i paesi rischiamo di abbandonare la cura di un territorio. Abitiamo la nostra storia, le nostre memorie, il senso di una nostra presenza in questa natura”, sono questi i concetti ripresi dal Mario Atlante, Presidente del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, capofila del progetto per il tema della comunicazione integrata.
Un nuovo modello, quindi, nato per favorire i processi di partecipazione dal basso, di consapevolizzazione, di visibilità, di condivisione e narrazione delle storie del territorio lucano.
Domenico Totaro, Presidente del Parco Appennino Lucano, che ha anche portato i saluti dell’assessore all’ambiente Aldo Berlinguer, ha aggiunto “Camminando sui sentieri dei Parchi della Basilicata si fanno molte belle scoperte, ma ciò che si può incontrare attraversando il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano era rimasto ignoto persino ai suoi stessi abitanti. Lo slow time e il vincente mix di cultura, arte, storia, gastronomia e natura che hanno connotato gli eventi di NaturArte, hanno contribuito a sollevare quel velo di oblio che ancora ricopriva queste meravigliose terre, e le ha mostrate ai visitatori nella loro incontaminata bellezza. Ma c’è ancora tanto da scoprire, occorre continuare a camminare”.
Fortemente convinto dell’unicità del progetto è il Presidente del Parco della Murgia Materana, Pier Francesco Pellecchia, come conferma nelle sue dichiarazioni: “NaturArte Basilicata è un incubatore di esperienze destinate a diventare un modello italiano: mettere assieme le comunità di una regione, farle partecipare alla costruzione di un progetto condiviso, proporre eventi artistico-musicali a fianco di percorsi escursionistici, itinerari gastronomici e dell’artigianato, allestiti all’interno dei centri storici di piccoli borghi. Il tutto affinché la conservazione di un territorio possa compiersi in un progetto di fruizione del paesaggio e in un elemento di stimolo economico per le comunità in maniera meno impattante possibile, ponendo l’accento sulla tutela della biodiversità e dell’accoglienza”.
Dello stesso avviso Domenico Pappaterra, Presidente del Parco Nazionale del Pollino, che ha dichiarato “Le terre alte del Pollino, il nostro antico Parco naturale, hanno tratto grande giovamento da questo progetto che ha coniugato naturalità e ruralità con la cultura e l’arte, offrendo una particolare e suggestiva rappresentazione in continuo divenire: NaturArte, un ulteriore valore, efficacemente comunicato a residenti e visitatori. Felici di averne fatto parte anche questa volta, auspichiamo il proseguo di simili iniziative che esaltano ricchezze e risorse, offrendo, anche maggiori consapevolezze in primis a chi il Parco lo vive ogni giorno”.
Nel corso dell’incontro meneghino sono stati presentati i risultati ottenuti nell’edizione 2015 con oltre 1000 partecipanti alle attività, 350 posti letto prenotati (il che evidenzia il grande risultato in termini di allungamento del tempo di permanenza), oltre 25.000 connessioni web registrate intorno all’hashtag #naturarte (visionabili nello storify realizzato sul sito www.storify.com).
Un grande successo, quindi, per la terza edizione di una manifestazione in crescita costante in termini di risultati prodotti e che conferma la bontà di un approccio integrato fatto di pianificazione e realizzazione di una strategia condivisa di narrazione e promozione integrata.
Ad emergere positivamente anche il lavoro di comunicazione realizzato con l’obiettivo di porre l’attenzione sul valore della cittadinanza temporanea, per cui chi giunge nei Parchi lucani acquisisce gli stessi diritti e doveri dei suoi abitanti e ne diventa cittadino per tutto il periodo della sua vacanza, raccogliendo la sfida di vestire i panni di un narratore e divulgatore di una nuova coscienza green. Un elemento essenziale, sottolineato da Michele Cignarale, ideatore e responsabile del piano di comunicazione integrata e societing applicato al format NaturArte, che ha manifestato la necessità attuale di lavorare con i legami sociali, di “fare società”, instaurando nuove relazioni produttive che riescano sia a contribuire al bene comune, sia a generare quella legittimità e quell’ entusiasmo necessari per il funzionamento e la competitività di un intero sistema territoriale.

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