BasilicataCultura

Presentato a Tricarico il nuovo libro di Pietro Marotta

La sezione Avis di Tricarico, in collaborazione con l’Avis di Basilicata, ha presentato, nel salone del Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” il volume di Pietro Marotta “Oltre il confine”. È il diario che il medico anestesista all’ospedale San Carlo di Potenza ha scritto nello stato del Benin, in cui racconta della sua esperienza vissuta in un ospedale del piccolo Paese dell’Africa occidentale, avendo preso parte al “Progetto Sapienza” del Policlinico Umberto I di Roma, in collaborazione con l’associazione Onlus “Gruppo di Solidarietà Africa”. All’incontro hanno partecipato l’autore e Genesio De Stefano, presidente dell’Avis Basilicata ed era presente Luigi Gravela, presidente dell’Avis provinciale di Matera. “L’esperienza del dottor Marotta – ha spiegato in apertura la presidente dell’Avis tricaricese Paola Benevento – condivisa anche con il presidente dell’Avis regionale di Basilicata Genesio De Stefano, ha dato vita al progetto di cooperazione umanitaria Avis-Benin, che prevede la realizzazione di un reparto pediatrico nel piccolo stato martoriato dalla fame e dalla povertà”. Successivamente, la conduttrice dell’incontro, Anna Giammetta, volontaria dell’Avis, giornalista e direttore del trimestrale dell’Avis di Basilicata “Il Fenotipo”, introducendo la serie degli interventi, ha aggiunto che l’Avis di Basilicata ha raccolto la sfida lanciata da Pietro Marotta, di costruire il reparto pediatrico, per raggiungere un obiettivo importante oltre il confine non solo della Basilicata ma dell’Italia. Genesio De Stefano, poi, ha illustrato il progetto spiegando che, nell’ottica Avis Basilicata di fare sempre di più e sempre meglio, dopo l’esperienza fatta a Sestroreck, una delle sei città suburbane di San Pietroburgo, in Russia, di realizzare un centro trasfusionale nell’ospedale oncologico pediatrico di 1400 posti letto, in condizioni di estrema precarietà, con un solo elettrocardiografo, coinvolgendo tutte le Avis italiane e raccogliendo circa sei miliardi di lire, poi in Marocco, nell’ex Jugoslavia e nel Congo, ha accettato l’esperienza proposta dal dottor Marotta di realizzare un reparto pediatrico nel Benin. L’Avis di Basilicata, ha detto De Stefano, ha già deliberato in assemblea e molte Avis comunali l’hanno sottoscritto, di devolvere tutto il 5 per mille, per due anni, a questo progetto e alcune Avis stanno prendendo anche altre iniziative, come quella di rinunciare al pranzo sociale per devolvere il ricavato al progetto che prevede la raccolta di 200 mila euro che è il costo della realizzazione del reparto pediatrico che sarà seguita personalmente da Pietro Marotta. Parlando del suo libro, l’autore, ha detto che quello del Benin è uno dei tanti diari che ha scritto, appuntando, ogni giorno, le osservazioni che lo faceva riflettere su di sé e guardando, giorno dopo giorno, il cammino che si fa in un altro posto, lontano da quelli che sono abituali. Poi si è chiesto il perché si parte per una missione umanitaria e ha aggiunto che la risposta non è semplice, perché lo si fa o per una fuga o alla ricerca di qualcosa, motivo, il secondo, che lo ha spinto a partire per trovare molte risposte a dei malesseri che aveva e alle mancanze che c’erano. “È importante riflettere su queste assenze e malesseri – ha affermato – metabolizzarli e comprenderli, perché questo fa parte di un’operazione di rinnovamento e miglioramento e, se ci si vuol riproporre ad altri, la prima operazione di vera modestia è rivedere le proprie posizioni, il proprio modo di sentire, cercare di limare il proprio carattere e capire che forse i privilegi di cui siamo circondati ci fanno perdere di vista il vero obiettivo della vita, che dovrebbe essere impegnare la propria vita per gli altri”. Durante la presentazione, Raffaella Battaglia e Maria Diele hanno letto alcuni brani tratti dal libro di Marotta il quale, accompagnato da Antonio Vizzuso ai bonghi, ha eseguito degli intermezzi musicali con la chitarra e l’armonica a bocca; inoltre sono state proiettate le foto realizzate nel Benin.

Vito Sacco

 

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