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Presentato il programma Bif&st 2016

“Il Bif&st è un festival pieno di amore, per le cose italiane, per la nostra storia, per le persone che non ci sono più ma che in qualche modo sono presenti. Abbiamo dato un lungo futuro al Bif&st prorogando la programmazione per altri cinque anni, con il desiderio di rappresentare, dalla Puglia, il cinema italiano e quell’anima del nostro paese fondata sulle cose semplici e genuine che però aspirano all’eccellenza”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenuto questa mattina a Roma, presso la Casa del Cinema, alla conferenza di presentazione del programma Bif&st, il festival internazionale del cinema che si svolgerà a Bari dal 2 al 9 aprile 2016. Con Emiliano in conferenza stampa, Felice Laudadio, ideatore e direttore del Bif&st, Maurizio Sciarra, presidente Apulia Film Commission., Gaetano Blandini, direttore generale SIAE, Maria Pia Ammirati, direttore RAI Teche e Stefano Rulli, presidente Centro Sperimentale di Cinematografia.
“In Puglia – ha continuato Emiliano – abbiamo i campioni di incassi e di poesia popolare, Checco Zalone e Gennaro Nunziante, siamo la patria di bellissime personalità del grande schermo, ricchezze piccole e grandi che compongono un’idea tutta pugliese del cinema italiano che passa attraverso il Bif&est e il suo luogo di elezione, il teatro Petruzzelli, icona nazionale anche grazie all’omaggio di uno dei film più belli della mia adolescenza, Polvere di stelle. Voglio ricordare tutti questi passaggi come elementi fondamentali delle nostre politiche culturali, per le quali il Bif&st è sicuramente un pilastro”.
“Questa è una manifestazione  – ha aggiunto il Presidente della Regione – che mette in moto un circuito economico estremamente rilevante insieme ad una vitalità culturale che apre la Puglia al mondo. Il mio pensiero oggi è rivolto a Ettore Scola, la cui filmografia ha ben rappresentato quella parte dell’Italia, fatta di piccola gente capace di fare grandi gesti. Mi auguro che il Bif&st sia un po’ questo. Una piccola regione umile e non particolarmente ricca come la Puglia che riesce, attraverso un’intuizione, a realizzare eventi importanti per tutto il  paese”.

“Sono molto grato alla Siae  – ha aggiunto Emiliano – che ci ha consentito di realizzare uno speciale su Ettore Scola. Sono tante le ispirazioni che Scola ci ha lasciato, speriamo di saperle coltivare e farle fiorire come sapeva fare lui”. Emiliano ha poi rivolto la sua gratitudine per il gran lavoro fatto “tutti insieme con cordialità” dalla squadra del Bif&st e dell’Apulia Film Commission, nonostante un periodo non semplice di avvicendamento tra le due amministrazioni regionali. Il Presidente ha quindi voluto ringraziare il direttore del Bif&st Felice Laudadio per la qualità di questa edizione.
“Siamo stati capaci – ha detto Emiliano – di cogliere il buono e le cose positive, anche quelle fatte dagli altri. E questo passaggio è assolutamente decisivo. Se questo paese cogliesse sempre le cose positive, anche quando fatte da altri, forse avrebbe meno problemi e maggiore possibilità di essere competitivo e attrattivo”.
E poi “fare il meglio nonostante la scarsità dei mezzi che è un po’ l’identità principale della Regione Puglia, cercando di fare tutto con grande sobrietà e aspirando a cogliere risultati straordinari”.
L’ideatore e direttore del Bif&st Felice Laudadio, che ha illustrato l’intero programma della edizione 2016, ha ricordato due mesi fa la partecipazione immensa della gente, proprio alla Casa del Cinema, per il saluto ad Ettore Scola “che ha dato l’anima a questo festival” e proprio per questo ha voluto ringraziare la Siae “che ci ha permesso, con il contributo di 70mila euro, di aggiungere al programma anche questo importantissimo tributo dedicato al Maestro Ettore Scola”. Laudadio ha poi ricordato i 75mila spettatori per gli 8 giorni di festival che si sono registrati lo scorso anno.
“Questa è un’edizione in cui abbiamo un vuoto che non possiamo non ricordare subito – ha detto Maurizio Sciarra, presidente di Apulia Film Commission – la grande mancanza di un pilastro fondamentale per questo festival, un presidente operaio, sempre presente e che continua ancora ad esserlo. Vogliamo continuare sotto la sua direzione con il sorriso che lui ci ha sempre chiesto”.  Sciarra ha poi ricordato “il passaggio epocale di tutto l’audiovisivo che si sta spostando verso forme nuove di audiovisivo, ragion per cui questo festival si troverà di fronte necessariamente ad un cambio della declinazione della fruizione delle immagini”.
Per il direttore generale della Siae Gaetano Blandini “è un onore e un privilegio per i nostri 2500 autori sostenere questa manifestazione che negli anni è cresciuta moltissimo”.
“Se non avessimo sostenuto questa iniziativa dedicata a Ettore Scola – ha detto Blandini – noi autori avremmo dovuto essere reclusi. Il Maestro infatti è stata una bandiera tra i nostri autori, iscritto alla Siae da 60 anni. Mi auguro di continuare a collaborare con il Bif&st e di sostenerlo. Credo molto nella promozione per i più giovani del grande cinema italiano”.
Il valore invece del grande archivio della Rai con tre milioni di ore per tutto il novecento è stato sottolineato da Maria Pia Ammirati, direttore RAI Teche. “Noi siamo contenti di essere stati chiamati alla collaborazione con il Bif&st perché attingere agli archivi significa rivitalizzarli, valorizzarli e far vivere la grande storia. Questo è un grande progetto che vede due grandi protagonisti, documentatissimi come Ettore Scola e Marcello Mastroianni. Abbiamo dato al Bif&st un grande documento che rappresenta l’attività di Scola come vignettista nel 1969. La tv è la grande televisione in questo caso, la tv degli anni d’oro che documenta il grande cinema italiano, quasi come fosse una cugina buona”.
Infine Laudadio ha annunciato anche l’accordo con il Centro sperimentale di Cinematografia per il tributo dedicato a Marcello MastroianniPer il presidente del Centro Stefano Rulli “la Puglia, con il Bifest, e il Piemonte con il festival di Torino, rappresentano due modelli di cinema che sono nati lontani da Roma. Ci sono aree culturali che rappresentano il cinema italiano e non sono più a Roma. Ecco perché il Bif&st ha un valore particolare, è il riconoscimento del ruolo centrale che ha il festival ha nel nuovo modello culturale”.

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