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Presentato questa mattina il programma operativo regionale Fesr -Fse

Il Programma Operativo Puglia 2014-2020 è partito bene e va avanti. Questa mattina, negli spazi del Castello svevo di Bari, si è tenuto l’evento di presentazione dei due programmi – il Fesr, Fondo europeo di sviluppo locale e il Fse, Fondo sociale europeo – tra le colonne della politica di coesione europea che la Regione utilizza per colmare il divario del Pil pugliese con le altre regioni europee.
7 sono gli anni di investimenti, che arrivano fino al 2023 (con in più i tre anni-ponte), 11gli obiettivi tematici, 13 gli assi prioritari. Le macroaree sono le politiche per la ricerca e l’innovazione, le politiche di contesto (infrastrutture e ambiente e le politiche per il mercato del lavoro, l’inclusione sociale e il welfare: la dotazione del Por è di 7 miliardi di euro, di cui 5,5 per il Fesr e 1,5 per il Fse.  11 sono gli obiettivi tematici e 13 assi prioritari. Ci saranno altri eventi decentrati nelle province pugliesi, per illustrare l’attuazione e l’avvio dei primi bandi.
“La Puglia usa molto bene i fondi – spiega l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo – e non c’è quasi settore che non impieghi al meglio le somme, utilizzate per migliorare le capacità di sviluppo, ricerca e formazione. Penso a “Diritti a scuola”, pluripremiato programma che ci consente di migliorare l’apprendimento e l’educazione degli studenti.  Investiremo su formazione, lavoro, attività produttive, beni culturali. Abbiamo già misure in corso, come la formazione”.
Questa mattina infatti gli studenti e gli allievi dei corsi di formazione hanno affollato gli infopoint della Corte interna del castello, dove ci sono state occasioni di informazione e scambi di esperienza. Nel pomeriggio è stato il turno delle imprese che hanno utilizzato i fondi europei per ricerca e sviluppo.
“Ci sono molte opportunità in questo quadro di programmazione – ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, che è intervenuta al convegno pomeridiano  – che attraversano le cose già fatte nello scorso decennio e rilanciano una visione di Puglia che sempre più punta sull’occupazione e su politiche strutturali che servono a cambiare il quadro in senso sempre più innovativo e capace di attrarre risorse, di internazionalizzarsi e di investire anche su cultura e turismo come asset strategici che possano dare occupazione diffusa. Gli investimenti nell’industria innovativa sono fondamentali e la Regione continua a sostenerli, con la politica degli incentivi. Puntiamo ad occupare tantissimi giovani che diversamente cercheranno altri lidi per le loro opportunità. Puntiamo perciò sulle politiche attive del lavoro, sul turismo, la cultura, l’artigianato, la Pmi, l’e-commerce. In questi anni è stato importante il ruolo del partenariato, delle associazioni e dei sinacati che hanno collaborato molto con la Regione, augurandoci che l’introduzione del Ministro della Coesione serva ulteriormente a connettere la politica regionale a quelle del Governo, talvolta apparse distanti dal Sud e oggi sempre più necessarie”.
“Abbiamo sempre creduto – ha aggiunto – nella strategia europea, abbiamo costruito la nostra strategia con la Smart specialization strategy e ci sembra fondamentale allargare lo spettro delle attività da quelle economico-finanziarie a quelle sociali, culturali, della salute: politiche inculsive, per la cittadinanza attiva. Ci serve un’Europa con l’anima e un’Europa delle regioni, decentrata e non accentratice”.
Con Leo e Capone questa mattina le Autorità di gestione, i rappresentanti delle Direzione Generale Regioni (DG REGIO) e Direzione Generale Impiego (DG EMPL) della Commissione Europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche di Coesione, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e del partenariato istituzionale e socio economico.

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