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Programmazione economica UE, audizione del direttore generale per la Programmazione e la gestione delle Risorse Finanziarie – Ufficio Autorità di Gestione dei programmi Operativi FSE Basilicata, Alfonso Morvillo

“Se la nuova programmazione dei fondi europei non è stata concretamente condivisa con tutti i soggetti sociali che rappresentano la carne viva della Basilicata e senza un indirizzo chiaro espresso dal Consiglio regionale, di cosa parliamo?”
E’ quanto emerso dall’audizione della scorsa settimana in Seconda Commissione del direttore generale per la Programmazione e la gestione delle Risorse Finanziarie – Ufficio Autorità di Gestione dei programmi Operativi FSE Basilicata, Alfonso Morvillo.
“La questione non è banale perché una corretta programmazione, aderente alle aspirazioni ed ai bisogni della Basilicata, è importante per la crescita economica della nostra regione, per la creazione di nuovi posti di lavoro, per le prospettive dei giovani, per un vero contrasto allo spopolamento.
Diverse volte abbiamo lanciato, insieme alle associazioni datoriali e sindacali, l’allarme circa l’inconsistenza di un piano stategico troppo generico e poco condiviso e sui ritardi nella programmazione dei fondi europei denunciando un’inerzia durata 4 anni e ribadendo che la politica del centrodestra è stata senza respiro: nessuna idea per la nuova programmazione, nessuna priorità e quella in corso del tutto ferma, incapace di intercettare interesse e opportunità per cittadini, famiglie e imprese. Questa è una fotografia imbarazzante per una regione che deve risollevarsi dopo la crisi e la pandemia”.
Così, in una nota, il capogruppo Pd Roberto Cifarelli sullo stato dell’arte in merito alla programmazione europea.
“Quali sono i meriti programmatori di questo esecutivo? Una domanda retorica, perché la risposta è nei numeri ed è chiarissima: nessun merito, perché la programmazione non c’è. Se ci fosse, ci sarebbero anche i bandi. In pratica la Regione ha portato avanti una ‘spesa facile’, senza bandi e senza progetti, funzionale solo a scongiurare il disimpegno e, quanto al PNRR, prendendosi meriti che non sono suoi per i finanziamenti che stanno arrivando in Basilicata.”
“Una riprova ulteriore sta nel fatto che sull’FSE, basti guardare al programma G.O.L., sui pagamenti monitorati, l’avanzamento vero di spesa ci consegna una regione fortemente in ritardo. In sostanza, anche qui l’attività della Regione è stata nulla”.
Non si comprende quali siano i veri assi di sviluppo e le azioni che si intendono intraprendere per dare impulso all’economia della Basilicata; non si comprende se la programmazione sia corrispondente all’evanescente piano strategico e non sappiamo con chi e dove le proposte che tardivamente il governo regionale sta mettendo in campo siano state condivise.
Se la programmazione economica non è stata condivisa con tutti i soggetti sociali che rappresentano la carne viva della Basilicata di cosa parliamo? E’ la dimostrazione di un governo regionale etero diretto da fuori regione che lascerà in eredità il nulla costruito in questi anni. Ma di questo Bardi che ne sa?

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