BasilicataMicroPostPoliticaPuglia

Promesse elettorali e fake news

Finita la farsa delle elezioni politiche, con un previsto nulla di fatto.
Ora di scena l’epilogo anch’esso previsto di un governo di scopo o di unità nazionale. Ma analizziamo in maniera dettagliata, le tematiche argomentate in questa tornata elettorale. Reddito di cittadinanza, reddito di avviamento al lavoro (RAL) e reddito di inclusione (REI).
Dagli iniziali € 1.480,00 per un nucleo familiare composto da padre, madre e due figli disoccupati sia è passati a € 780,00 per un nucleo senza figli. Però dobbiamo precisare ancora che, se possessori di casa, il reddito di cittadinanza scende a max € 380,00 mensili. In particolare, in considerazione della predisposizione del Sud alla proprietà della casa, arriviamo a prevedere che maggiormente viene favorito il Nord (che ha votato la Lega) negli aiuti economici alle famiglie “povere” che hanno votato M5Stelle.
Inoltre occorre precisare che l’incentivo prevede la possibilità di offrire possibilità lavorative, nel numero di 3, al disoccupato che accettando perde il beneficio del reddito di cittadinanza.
E anche prevista la riforma degli uffici di collocamento che andrebbero gestiti direttamente dallo Stato, togliendoli alle Regioni e alle Provincie (già previsto dal referendum del 4 dicembre 2016). [fonte: Pasquale Tridico (Ministro del Lavoro M5S)]
La Lega ha finalmente partorito una proposta, alternativa al reddito di cittadinanza, chiamato appunto REDDITO DI AVVIAMENTO AL LAVORO. Una sorta di prestito d’onore alle famiglie povere, dove lo Stato concede un reddito al 50% a fondo perduto e il residuo con un prestito, per il primo anno (max € 750,00 mensili, quindi € 375,00).
Il secondo diminuisce la percentuale a carico dello Stato pari al 30% ed il terzo anno rimane interamente a carico del disoccupato. Dopo di ché il cittadino, per 20 anni, dovrà restituire alla Cassa Depositi e Prestiti una rata mensile di € 79,00 Pertanto non è più assistenzialismo, ma prestito a tasso agevolato. Anche qui riforma dei centri per l’impiego, professionalizzazione degli impiegati, investimenti in tecnologia e comunicazione, opportunità di 1 offerta di lavoro. [Fonte Armando Siri, neo senatore della Lega e teorico della flat tax]
Per ultimo, ma già attuato in alcune regioni d’Italia (la Basilicata prima regione d’Italia), il reddito d’inclusione. Proposto dal PD, ha inizialmente previsto un intervento programmato su 660.000 famiglie per un reddito variante da € 195,00 a  € 490,00, che andrà esteso ed aumentato ad un maggior numero di famiglie nei prossimi anni. Uno strumento di assistenza, di solidarietà sociale, per le famiglie meno abbienti, che tengono a riequilibrare le disfunzioni di questo sistema economico. Anche questo prevede (già con il referendum del 4 dicembre 2016) una razionalizzazione degli uffici del lavoro, prevedendo una gestione unitaria e coordinata statale. [fonte Partito Democratico]
La questione: dov’é l’offerta di lavoro, quali le professionalità richieste, quale nuove professionalità saranno necessarie per migliorare i servizi erogatori, e quale sarà la riforma costituzionale che consentirà il trasferimento delle funzioni dalle Regioni e le Province all’Amministrazione Statale, considerando il mancato conseguimento di questo risultato, nel referendum del 2016.
Natale Lucarella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *