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Prosegue sino al 31 maggio al MUSMA la mostra ‘Gruppo 63. Un cinquantenario’

Prosegue, fino al 31 maggio 2013 al MUSMA. Museo della Scultura Contemporanea. Matera, la mostra “Gruppo 63. Un cinquantenario”. A far da cornice alle opere e ai libri esposti nelle Sale della Caccia, le fotografie di Agnese De Donato, collocate nella Biblioteca Vanni Scheiwiller del museo. Agnese De Donato, nata a Bari e residente da tanti anni a Roma, fu una delle più importanti animatrici dell’ambiente culturale italiano degli anni ’60. Sua era, infatti, la libreria “Al ferro di cavallo” dove si incontravano i maggiori poeti, artisti, giornalisti, collezionisti e galleristi dell’epoca. La Libreria fu inaugurata il 31 ottobre 1957 in Via Ripetta, 67: un piccolo locale di tre stanze, una dopo l’altra, nei pressi di Piazza del Popolo, in quegli anni fulcro della vita culturale romana. Ed è anche da quel “pantheon di viventi” che partì l’avventura del Gruppo 63. Sin da quando, un giorno, Gastone Novelli, prima di andare a scuola, il Liceo artistico dove insegnava come assistente di Afro, prese in prestito I Novissimi prima edizione, raccolta di cinque poeti: Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini, Edoardo Sanguineti, Antonio Porta. Lo racconta la De Donato nel libro “Via Ripetta 67”, edito da Dedalo nel 2005, e ricorda che Novelli le aveva restituito il libro dopo averlo “scarabocchiato” negli spazi vuoti. E nei giorni a seguire anche Achille Perilli e Toti Scialoja, Giuseppe Capogrossi, Afro, Nino Franchina e Alberto Burri impreziosirono l’opera con il loro contributo, sicché il libro divenne un vero e proprio gioiello.

Nella terza stanza della libreria nacque inoltre una delle riviste da cui avrebbe preso forma il gruppo: “Grammatica”. In quelle pagine c’era, in nuce, l’aspetto peculiare della giovane compagnia, la commistione tra le arti: poesia, musica, pittura, letteratura, incorniciate da una grafica elegantissima. Era un’epoca di grande intesa e collaborazione tra pittori, poeti e musicisti come quelli di Nuova Consonanza, un circolo di giovani compositori interessati all’Avanguardia. Tra le numerose mostre al “Ferro di cavallo” ci fu quella dei Cronogrammi di Nanni Balestrini e Alfredo Giuliani, che collaborò col pittore Nonnis. Il cataloghino della mostra si avvaleva di uno scritto di Gillo Dorfles. Nelle Sale della caccia del MUSMA è possibile ammirare due di questi cronogrammi “Oh come siamo” (1963) e “Per le irritazioni” (1963) e un “Dipinto per Manifesto di Nuova Consonanza” (1962) di Franco Nonnis. E così tra mostre, incontri, presentazioni di libri, Giangiacomo Feltrinelli, in un caldo pomeriggio di giugno, presentò il volume Gruppo 63: trentaquattro autori di prosa più nove poeti, dei quali quel giorno erano presenti più della metà.

“Negli anni 60”, racconta sempre Agnese De Donato, “si rideva di più” e gli amici pittori erano sempre lì, pronti a scarabocchiare, poi “arrivava Sinisgalli e si portava via tutto”. Leonardo Sinisgalli fu un elegantissimo intenditore d’arte, frequentava la libreria con la speranza di trovare sempre qualcosa da comprare. “Osavo una mostra di alcuni talentuosi ma sconosciuti artisti. Sinisgalli li scrutava velocemente e li comprava tutti. Era fatto così”. Non a caso, nella Saletta della Grafica, un ricordo di Sinisgalli per l’uscita di un libro che celebra il suo centenario della nascita, Il guscio della chiocciola, mette in luce le connessioni con la mostra dedicata al “Gruppo 63”. Le 50 foto originali esposte nella Biblioteca Scheiwiller fanno rivivere appieno l’atmosfera di quel “Nuovo Mondo”, la gioia degli incontri, la voglia di confronto e di scambio di idee. Come dice Agnese De Donato nel libro: “La cultura era comunque sovrana e per niente declassata dal fatto che andasse a braccetto con battute, risate, bevute e divertimento”. E Antonio Mallardi nella postfazione: ”I libri si guardavano, si leggevano, si portavano via ma non erano tutto. Quello che contava era l’incontro, il vedersi, il parlarsi”. La mostra “Gruppo 63. Un cinquantenario”, arricchita del notevole repertorio fotografico, sarà visitabile al MUSMA fino al 31 maggio 2013.

 

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