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Prostituzione in un centro massaggio di Ancona, in manette due pugliesi

Ragazze italiane venivano adescate anche sul web con offerte di lavoro a tempo indeterminato e poi ‘addestrate’ alla prostituzione e sfruttate sessualmente in centri massaggi in diverse città italiane. Lo ha scoperto la Squadra Mobile di Ancona, coordinata dalla Procura locale. L’operazione, ribattezzata “Vishudda”, ha visto la cooperazione di tutte le Questure interessate. In manette è finito un 40enne di origini pugliesi, mentre sua moglie è stata posta agli arresti domiciliari. Altre tre donne italiane sono state sottoposte ad obbligo di dimora, mentre l’abitazione di una sesta indagata a piede libero è stata perquisita. Sono stati sequestrati nove immobili che ospitavano i centri massaggi situati ad Ancona, San Benedetto del Tronto, Curtatone (Mantova), Bologna, Faenza (Ravenna), San Giovanni Marignano (Rimini), Pescara e Barletta.
Le ragazze che lavoravano e si prostituivano erano una cinquantina, tutte di età compresa tra 20 e 30 anni. Un video girato da telecamere piazzate dalla Polizia, ha documentato l’attività sessuale nel centro anconetano: si vedono un cliente nudo, il materasso a terra usato per farlo sdraiare e la ragazza. Il massaggio durava circa un’ora e il cliente pagava in anticipo 100 euro di cui 40 andavano alla ragazza e 60 ai presunti gestori. L’attività avrebbe fruttato ai coniugi circa 30mila euro al mese. Tra i clienti c’erano anche donne per il cui massaggio con happy end avrebbe provveduto il gestore.

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