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Protocollo Codice Rosa, dalla Regione il massimo sostegno

Esprimendo “approvazione e massima collaborazione”, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha sottoscritto il protocollo di intervento “Codice Rosa” per l’attivazione di una Rete multidisciplinare di accoglienza, assistenza e sostegno a favore dei soggetti più deboli vittime di violenza. “Chi è vittima di violenza tra le mura domestiche – ha detto De Filippo – è vittima due volte: per la violenza subita e perché il responsabile è quasi sempre una persona di cui la vittima si fida. Si tratta di soggetti che devono essere assistiti con grande sensibilità e attenzione e, allo stesso tempo, è necessario attivare ogni utile intervento per assicurare l’autore del reato alla giustizia. In questo quadro, quindi, l’istituzione di una task force interistituzionale tra aziende sanitarie e forze dell’ordine, può rappresentare senza dubbio un modo concreto ed efficace per assistere la vittima e per perseguire il suo aggressore”.

Il protocollo “Codice Rosa” è stato sottoscritto anche dalle Prefetture di Potenza e Matera, dalle Procure, dalle Questure e dai Comandi provinciali dei Carabinieri con l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza e l’Azienda sanitaria di Matera. “Come riportano i dati del recente rapporto Eures-Ansa – ha detto De Filippo – in Italia una donna ogni 12 secondi viene colpita da atti di violenza di genere che sia fisica, verbale o psicologica. Si tratta di un fenomeno in costante e preoccupante crescita contro cui è necessario attivare ogni utile strumento di contrasto. Per combattere la violenza contro le donne, i bambini ed i soggetti più deboli, servono risposte sul piano culturale oltre che interventi di prevenzione e sostegno alle vittime ed è in questa direzione – ha concluso il presidente – che devono andare gli sforzi di tutti i soggetti coinvolti”.

L’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, ha evidenziato come “l’attribuzione di un particolare codice di triage, il rosa appunto, nei principali Pronto Soccorso della regione, possa immediatamente attivare tutti gli interventi di assistenza che già sono presenti nelle strutture di primo soccorso ma che d’ora in avanti potranno essere attuati in sinergia con tutti gli altri soggetti deputati alla cura e al sostegno delle vittime di violenza”. “Un percorso integrato di sostegno – ha concluso l’assessore alla Salute – che parte proprio dalle strutture sanitarie, dove il soggetto debole può rompere la solitudine dell’esperienza di abuso e trovare cure immediate e professionali”.

 

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