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Provincia di Lecce al limite del collasso finanziario

Un buco da 10 milioni e la metà dei dipendenti persi tra trasferimenti e pre-pensionamento. E’ la situazione attuale di Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce, emblema del pre-dissesto che accomuna tutti gli enti provinciali italiani. Da alcuni giorni a questa parte la frase che domina è sempre la stessa, ovvero “siamo al collasso”. Ultimo in ordine di tempo a dirlo è stato Pantaleo Isceri, dirigente dei servizi finanziari della Provincia: “Ad oggi registriamo un buco in bilancio da 10 milioni di euro, ma secondo una previsione stilata lo scorso aprile dalla Società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per gli Studi di Settore, potremmo chiudere l’anno con un debito di 16 milioni e 500mila euro».
Una proiezione questa che fa tremare l’ente leccese. “Non so se riusciremo ad approvare il bilancio 2017 – continua Isceri – e se dovessimo riuscire a compiere il ‘miracolo’ sarebbe solo grazie ad alcune soluzioni di concerto con l’Upi. Negli ultimi sette mesi l’ente ha goduto di trasferimenti aggiuntivi, questo è vero, ma i fondi non sono stati sufficienti per appianare il bilancio. Se la Regione Puglia dovesse liquidare il credito che abbiamo maturato negli anni 2015-2016, e stiamo parlando di circa 8 milioni, potremmo approvare un bilancio con maggiore serenità, ma resterebbe, comunque, una grande ombra sugli anni a venire”.
In ballo c’è tanta roba, partendo dalla manutenzione di strade e scuole, poi la tutela dell’ambiente e una serie di autorizzazioni edilizie. I dati parlano da sé: per far fronte ai consumi degli istituti scolastici occorre un minimo di 4 milioni all’anno e la spesa per la manutenzione ordinaria delle stesse scuole (considerati i lavori arretrati da due anni a questa parte) si attesta intorno ai 2 milioni e mezzo di euro.

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