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Pubblicata la Decisione dell’Osservatorio Fitosanitario pugliese sulle zone infette dalla Xylella

E’ stata pubblicata lo scorso 9 agosto, la decisione dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia di aggiornare la delimitazione della “zona cuscinetto”, della “zona di contenimento” e della “zona infetta” in relazione alla Xylella fastidiosa. La decisione ha trovato non poche contestazioni. Soprattutto per quanto concerne i vivaisti produttori di orticole del sudest barese che si sono visti bloccati nella loro attività in piena campagna di brassicaceae. L’intervento regionale, però, ha matrici comunitarie imprescindibili e affonda le proprie motivazioni nella mancata attuazione delle norme finora previste per il contenimento del batterio da quarantena da parte della giunta pugliese.
“A regolare la questione è la Decisione di esecuzione 2016/789 dove all’articolo 9 stabilisce i requisiti per la movimentazione all’interno dell’Unione delle piante specificate, ad eccezione di quelle coltivate in vitro e delle varietà non incluse nell’elenco comunitario –spiega il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura che nei giorni scorsi, assieme all’agronomo Paolo Leoci, rappresentante dei vivaisti orticoli, ha incontrato il direttore Faraglia al Ministero delle Politiche Agricole – In particolare, la decisione comunitaria dispone il divieto di spostare all’esterno delle zone delimitate, dalle zone infette verso le rispettive zone cuscinetto, le piante specificate che sono state coltivate per almeno parte del loro ciclo vitale in una zona delimitata”.
“Pertanto, ne consegue che le piante specificate coltivate all’interno della zona cuscinetto possono essere liberamente spostate in tutta la zona delimitata – prosegue Giuseppe L’Abbate – mentre quelle coltivate nella zona infetta possono essere spostate esclusivamente al suo interno. è possibile, inoltre, la commercializzazione all’esterno della zona delimitata previo rispetto di una serie di stringenti requisiti da rispettare per la produzione e movimentazione dei vegetali, al fine di evitare ogni rischio di contaminazione delle produzioni. Solo in quest’ultimo caso, i vegetali prodotti saranno accompagnati dal relativo passaporto che, ovviamente, ne attesterà la produzione in un sito riconosciuto indenne per Xylella fastidiosa. Qualche spiraglio, dunque, per non condannare un intero settore lo abbiamo – conclude il deputato 5 Stelle – Personalmente rimango a disposizione delle imprese del territorio per ulteriori approfondimenti e chiarimenti nonché per qualsiasi tipo di sostegno. Purtroppo ci ritroviamo a raccogliere i cocci di una gestione fallimentare del fenomeno che perdura da anni ed a cui stiamo iniziando a metter riparo. La Regione Puglia potrebbe ancora far qualcosa di utile per i vivaisti, venendo incontro loro attraverso dei bandi PSR dedicati a quegli operatori che opteranno gli adeguamenti strutturali necessari per essere dichiarati indenni”.

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