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Pubblicati i dati sulla disoccupazione

I nuovi dati sulla disoccupazione a novembre pubblicati oggi dall’Istat preoccupano fortemente il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che rivendica azioni più incisive sia a livello nazionale che a livello locale per contrastare il dramma dei senza lavoro. “È prevedibile che a consuntivo i disoccupati in Italia avranno superato la soglia psicologica dei 3,5 milioni – commenta Falotico – un dato che dietro la fredda contabilità nasconde un vero e proprio dramma sociale. A preoccupare è soprattutto l’inarrestabile ascesa della disoccupazione giovanile nonostante l’avvio della cosiddetta Garanzia Giovani che pare aver sostanzialmente mancato i propri ambiziosi obiettivi”.
Per il segretario della Cisl lucana “neanche la tanto discussa riforma del Jobs Act produrrà effetti apprezzabili sul numero dei disoccupati, così come non hanno prodotto effetti tangibili le riforme precedenti, a dimostrazione del fatto che senza il rilancio dei consumi privati e degli investimenti le aziende, anche in presenza di una consistente riduzione degli oneri sociali, non assumono perché hanno ancora troppa capacità produttiva inutilizzata. Solo una riforma fiscale radicale che tagli le tasse ai ceti popolari, operai e pensionati in particolare, che rappresentano l’80 per cento del gettito Irpef, può far ripartire la crescita economica e il lavoro. Su questo punto continueremo a dare battaglia in ogni sede, a partire dalla delega fiscale che, per quanto ci riguarda, va radicalmente cambiata”.
Per Falotico “la clemenza non è la strada giusta per contrastare l’evasione fiscale, stimata dalla Corte dei Conti in 130 miliardi ogni anno, di qui ben 40 di Iva non pagata; contro l’evasione fiscale serve il pugno duro e la certezza del diritto, non i palliativi che premiano i furbetti a danno di chi paga le tasse fino all’ultimo centesimo. O il governo cambia strada sul fisco – conclude Falotico – o saremo noi a presentare un’iniziativa di legge popolare per una riforma del fisco che vada nella direzione di una maggiore equità sociale”.

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