Cultura

Quanto un botto di fine anno può essere pericoloso

Si avvicinano le Festività natalizie e, parallelamente, diventa attuale il problema dei botti di Capodanno.

I giochi pirotecnici sono diventati un rito: un passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo. E, come tutti gli inizi, deve riemergere dal caos, quel caos che è anche rottura, frantumazione del passato.

I botti sono qualcosa di simbolico, diventato folklore, ma nel passato erano un mezzo per tagliare, per distruggere quella parte di male, di peccaminoso che si era formata nel periodo precedente.

Stamane, presso l’Istituto “N. Festa” di Matera, la Polizia ha tenuto una lezione di ‘educazione civica’ sul tema, appunto, dei botti. Slide e filmati hanno dimostrato l’assoluta pericolosità di questi oggetti, che possono provocare danni irreparabili a sé stessi e a chi ci circonda.

In seguito, dimostrazione pratica: lo scoppio di un petardo ha letteralmente distrutto la mano di cera di un manichino (la mano di cera corrisponde alla consistenza della mano di un ragazzo).

Ogni anno si registrano, puntuali, casi di ragazzi finiti al Pronto Soccorso per traumi, ustioni, dita della mano ‘saltate’, perdita della vista. Si crede di giocare con qualcosa di innocuo, quando invece anche le semplici scintille sono potenzialmente dannose perché possono causare ustioni.

La libera vendita dei botti è consentita a chi ha già compiuto 14 anni, ed è consigliabile che l’acquisto venga fatto sempre in presenza del genitore. E’ necessaria la Licenza di Pubblica Sicurezza sia per la vendita che per la detenzione.

Un botto illegale è facile da individuare: ha un rivestimento senza etichette né scritte.

Il botto legale, invece, ha il contrassegno del Ministero sul contenitore (numero e data del decreto che ne autorizza il commercio), l’etichetta in lingua italiana, il nome della ditta produttrice e del Paese che li ha importati. Ma, soprattutto, contiene la giusta quantità di esplosivo, proporzionata al tipo di botto e, secondo punto molto importante, l’esplosione è ritardata di qualche secondo dall’accensione. Si evita, così, di farsi male o, nel peggiore dei casi, di perdere un dito o una mano, per non aver fatto in tempo ad allontanarsi dalla miccia accesa.

Un ‘vademecum’ corretto, quindi, è questo:

– far esplodere i botti solo all’aperto, lontano da autovetture, e mai dentro casa

– utilizzarli lontano da materiale infiammabile (paglia, tende, alcool, sterpaglie secche, boschi)

– tenersi a debita distanza

– non indossare abiti in fibra sintetica

– non accendere mai più micce contemporaneamente o vicine tra di loro, perché l’effetto potrebbe essere un mega petardo

– non usare botti in caso di vento

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