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Riapre al culto la Madonna delle Grazie

Dopo gli interventi di solidificazione e restauro, che si sono protratti per alcuni anni, riapre al culto sabato mattina, dopo la processione di ieri pomeriggio, la Chiesa della Madonna delle Grazie, con una solenne cerimonia religiosa officiata dall’arcivescovo di Matera mons. Salvatore Ligorio e dall’arciprete don Rocco Rosano. Viva attesa per la comunità per l’importante evento poiché il il culto e la devozione per la Madonna delle Grazie sono particolarmente sentiti nella popolazione pisticcese. La festa, come avviene ormai da qualche secolo, è celebrata in due date diverse del mese di maggio. Il giorno otto, la statua della Madonna viene portata in processione per le vie principali del paese, fino alla Chiesa Madre, mentre il 29 maggio, viene riportata nella propria cappella, in forma strettamente privata. La piccola chiesa sorge in posizione baricentrica, incastonata tra i calanchi, su una via rurale, un tempo importante, che conduce dal centro storico alla valle del Cavone e per la suggestiva posizione è spesso meta di pellegrini e visitatori. Vi si celebrano, anche, molti matrimoni. La Madonna delle Grazie è stata sempre considerata la protettrice dei campi e dei contadini e nei periodi di prolungata siccità veniva portata in solenne processione. Secondo una antichissima tradizione, la statua era relegata “in castigo” se la tanto auspicata pioggia, indispensabile per i campi, tardava ad arrivare. La chiesa rientra nella la giurisdizione della parrocchia di San Pietro e Paolo. Nell’interno, si possono ammirare rivestimenti e fregi in puro stile barocco, mentre la statua della Madonna, realizzata in legno veneziano, è stata più volte restaurata. Un tempo la cappella apparteneva alla Magnifica Università di Pisticci, che vi teneva spesso incontri, promuovendo iniziative e funzioni religiose. Molto probabilmente, la chiesetta è stata costruita in seguito alla distruzione di una piccola omonima cappella, causata da uno smottamento del terreno, che nella località è stato sempre fragile e argilloso. Non se ne conosce l’autore, ma, secondo alcuni, fu progettata da mastro Selvaggi di Pomarico. Nel 1799 la Cappella di Santa Maria La Grazia, come era chiamata, era mantenuta dalla generosità dei fedeli e non aveva alcuna rendita. Oggi ritorna finalmente ad essere ammirata in tutto il suo splendore.

Giuseppe Coniglio

 

 

 

 

 

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