BasilicataCronaca

Riduzione del disavanzo 2012 del sistema sanitario della Basilicata

“La riduzione del disavanzo 2012 da parte del sistema sanitario regionale si spiega anche con l’introduzione, da ben 19 mesi, del ticket sulla specialista ambulatoriale che, come è noto, è tra i più alti d’Italia e di cui non conosciamo ancora l’esatto ammontare dell’incasso da parte delle due Aziende Sanitarie”. A sostenerlo è il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia aggiungendo che “sempre in attesa della proposta di rimodulazione del ticket non si può ignorare che la tassa sulla salute pagata direttamente dalle famiglie lucane ha contribuito a rimettere in ordine i conti e che se c’è un risparmio va a merito degli utenti del SSR . Del resto – continua – la denuncia che proviene dall’Osservatorio Diocesano delle Povertà secondo cui da quando è stato introdotto il ticket le fasce sociali più deboli si curano di meno e fanno meno prevenzione non è di quelle che possono passare inosservate. Invocare addirittura l’intervento di Emergency anche da noi come accade in tanti Paesi sottosviluppati è già di per sé un grave allarme sociale. Inoltre, l’ennesima esaltazione di virtuosismo della spesa sanitaria regionale coincide con i dati diffusi dal Sole-24 Ore Sanità sulla cosiddetta mobilità passiva che segna nel 2011 un saldo negativo per le casse della Regine di 7 milioni 323 mila euro. Questo significa che 23.200 pazienti lucani vanno a curarsi fuori regione con un costo medio a ricovero di 4.048 euro per ciascun lucano che si rivolge a strutture di altre regioni. Una tendenza che riguarda tutte le regioni del Mezzogiorno a conferma che il Nord attrae, il Sud no. Così nel 2011 circa 810mila pazienti meridionali hanno viaggiato in cerca di cure, “muovendo” nel complesso 3,7 miliardi, con saldi positivi però solo al Nord e negativi al Sud. Ma diventa necessario interrogarsi su cosa cercano i pazienti del Sud, al pari di quelli lucani, nelle strutture del Nord. Una risposta che appare evidente “incrociando” i dati sul numero dei “viaggi della speranza” 2011 con quelli degli importi dovuti da una Regione all’altra: alta specialità. Dunque la virtuosità ha un prezzo altissimo che, al di là di quello economico – dice Mattia – si ripercuote sulla vita di tantissimi cittadini e sulle loro famiglie costretti a continuare a curarsi fuori regione. Prendiamo atto che il disavanzo si è comunque ridotto perché questo significa che nella tradizionale manovra di assestamento di bilancio 2013 che ci attende a medio termine saremo costretti a far ricorso solo in parte al “pozzo” delle royalties del petrolio per ripianare i deficit delle due Aziende sanitarie e dell’A.O. San Carlo. La Basilicata, come segnalano le associazioni della sanità privata accreditata, tra cui Sanità Futura, sarà pure tra quelle che produce meno sprechi nell’utilizzo dei finanziamenti pubblici per l’ospedalità pubblica rispetto alle altre regioni italiane, ma il Rapporto Ospedali & Salute, realizzato dall’Aiop, quantifica comunque in 95 milioni di euro la quota di inefficienza regionale. E se a questa cifra aggiungiamo i 45,5 milioni di euro contenuti nella Finanziaria 2012 per coprire i disavanzi accumulati dalle Asl, si supera la cifra record di 140 milioni di euro”.

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