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Riuniti gli Stati Generali delle costruzioni in Basilicata

Ad un anno di distanza da quando, il 5 dicembre 2011, diedero vita ad una importante manifestazione al teatro Don Bosco di Potenza, gli Stati generali delle Costruzioni di Basilicata sono tornati a riunirsi per fare il punto della situazione in piena crisi del settore. Le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali delle costruzioni hanno preso atto che, rispetto al documento di proposte di azioni per il rilancio consegnato al presidente De Filippo in quella data, poco o nulla è stato fatto; anzi, da allora ad oggi, constatano che la crisi si è acuita soprattutto per l’edilizia, una volta motore dell’economia regionale e oggi fortemente ridotta in termini di fatturato, ordini, occupazione.

Al termine del’incontro, Ance Confindustria, Aniem Confapi, Confartigianato, Cna, ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane), Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno deciso di riattivare il gruppo di lavoro che dovrà aggiornare il documento del 2011 per consegnarlo al presidente della Regione, che detiene ad interim la delega alle Infrastrutture, in un incontro da tenersi rapidamente: il fattore tempo è fondamentale per un settore che perde pezzi giorno dopo giorno.

Le associazioni imprenditoriali e i sindacati riuniti negli Stati generali sono pronti ad eclatanti azioni di protesta quali blocco dei cantieri, serrate e scioperi, se ancora una volta la Regione sarà sorda rispetto ai problemi sollevati. Al primo posto c’è il tema dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese a causa del vincolo di spesa imposto del Patto di stabilità interno. Su questo argomento, la Regione dovrà farsi carico di liberare risorse nel 2013 per non ripetere quello che è accaduto quest’anno, quando già ad inizio marzo i pagamenti si sono interrotti. Il bilancio regionale, quindi, dovrà dare maggior spazio alla spesa per investimenti, riducendo quella corrente, attualmente fortemente sproporzionata.

Tra gli altri temi trattati, l’osservatorio dei lavori pubblici, il piano casa, l’accelerazione della spesa dei programmi già finanziati, l’housing sociale, la difesa del suolo, i grandi appalti del petrolio, il problema dei fornitori, anello più debole della catena.

 

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