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Romanzo d’Infanzia

«In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere. Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore».

Domenica 18 marzo, alle ore 18, nel Teatro Comunale di Massafra, per la rassegna di teatro famiglia, andrà in scena “Romanzo d’Infanzia”, spettacolo cult della Compagnia Abbondanza/Bertoni di Rovereto con oltre 600 repliche. Uno spettacolo di particolare intensità e poesia, pluripremiato e acclamatissimo in Italia e all’estero da oltre 13 anni (premio Eti/Stregagatto 1997/98), che è stato tradotto e viene rappresentato in quattro lingue. Testo di Bruno Stori. Coreografia e interpretazione di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Regia di Letizia Quintavalla e Bruno Stori. Produzione Quintavalla-Stori-Compagnia Abbondanza/Bertoni.

«Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male.

Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli eterni deboli ci sono i bambini. Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la drammaturgia e il lavoro con i danzatori-attori, considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo. Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli» (Letizia Quintavalla, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza, Bruno Stori).

Musiche di Alessandro Nidi, ideazione luci di Lucio Diana, elaborazioni sonore di Mauro Casappa, costumi di Evelina Barilli, fonico Simona Cavrini, luci di Alberta Finocchiaro e Andrea Gentili.

La messa in scena rientra nella stagione 2011_2012 di “Scenari in Rete”, promossa dal “Teatro Le Forche” nell’ambito di “Teatri Abitati: una rete del contemporaneo”, progetto sostenuto dal PO FESR Puglia 2007_13 tra le azioni affidate dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo al Teatro Pubblico Pugliese. Il costo del biglietto è di 5 euro. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.teatroleforche.com; 0998801932.

 

 

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