Sala Consiliare a Matera, la rabbia del PdL
Ancora una volta il sindaco Adduce espropria il consiglio dalle sue prerogative e prende decisioni che dovrebbero appartenere ai rappresentanti della città, della politica, di chi è stato eletto per tratteggiare gli indirizzi per un buon governo ed essere riferimento della cittadinanza tutta. Ho avuto modo di mostrare tutto il disappunto personale e dell’intero gruppo consiliare del PDL, nell’occasione della titolazione della sala stampa a Vittorio Arrigoni. Avevo detto e, ribadisco ancora, che non si tratta di una questione di merito bensì di metodo, ma le cose non cambiano, la minoranza resta relegata nel nulla e le decisioni sono solo di pochi, viene posto il veto anche su questioni facilmente condivisibili. Solo ieri nella conferenza dei capi gruppo, il presidente Massenzio ha informato i rappresentati delle componenti politiche che la sala consiliare, attrezzata presso il centro commerciale “Il circo”, il 24 giugno, giorno della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria al prof. Enrique Irazoqui, che nel 1964 interpretò Gesù di Nazareth nel film “Il Vangelo secondo Matteo”, verrà titolata a Pier Paolo Pasolini che girò il film quasi interamente nei Sassi di Matera.
Poteva essere un momento di grande interesse, di ampia adesione e partecipazione, un momento di incontro tra le politiche ideologicamente divergenti, ma su questo si è ben capito che si è distanti, queste rappresentazioni mentali sono solo nelle parole. Nella politica di questa giunta non c’è spazio per i pensieri della minoranza e credo che questo valga anche per taluni partiti nella maggioranza.
La decisione decretata dalla giunta è stata una sorpresa persino per le componenti di maggioranza. Il gruppo consiliare del PDL, da subito, ha contestato tenacemente la decisione, frutto di soluzioni personalistiche che verosimilmente provengono esclusivamente da una sola componente politica e non condivisa con alcuno. La titolazione della sala consiliare, luogo deputato alla discussione, luogo ove la politica, quella saggia e partecipata, dovrebbe trovare gli idonei avvicinamenti per il bene comune dei cittadini, luogo dove siedono i rappresentanti di tutti, non nasce nel migliore dei modi, la sua titolazione imposta e non condivisa la si vuole far accettare come sancito da tutti. Sono queste le cose che dovrebbero essere tenute in comune, in senso ampio e assistito in posizioni ampie e libere; all’opposto le decisioni sono prese in giunta che non è certamente il consenso rappresentativo della comunità. Si mette in dubbio energicamente questo metodo miope, si contestano con forza i metodi adottati ed il tentativo di tener fuori, anche dalle piccole cose i partiti e la minoranza.
Adriano Pedicini Consigliere Comunale PDL