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Sblocca Crediti, De Filippo: “Non un cent per pagamenti delle Regioni alle imprese”

“Di fronte ad una crisi che produce effetti devastanti sul tessuto produttivo e sulle persone la serietà del momento consiglierebbe di evitare annunci ad effetto destinati a rivelarsi, almeno in parte, un bluff. E allora è bene innanzitutto dire con chiarezza che il Decreto Sblocca crediti non smuove un solo centesimo dei debiti delle Regioni verso le imprese e poi mettersi a lavorare con serietà per risolvere questa situazione”. E’ la denuncia che fa il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, che ha inviato una lettera a tutti i parlamentari lucani per sollecitare un’azione volta a risolvere il problema, sottolineando come “a fronte di misure di allentamento del Patto di Stabilità riguardano pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale per un importo di 5 miliardi di euro da parte degli Enti Locali, la misura coinvolge le Regioni dando solo la possibilità di effettuare trasferimenti in favore degli Enti Locali a valere sui residui passivi di parte corrente per un totale di 1,4 miliardi di euro per tutte le Regioni che significano circa 15 o 16 milioni per la Basilicata”.

“Se l’obiettivo del Decreto sblocca crediti è quello di ridare ossigeno alle imprese – afferma De Filippo – non è possibile escludere le Regioni che anche ora continueranno a non poter pagare debiti scaduti relativi a lavori ed opere realizzate o in corso di realizzazione, pur avendo la disponibilità di cassa. Servono, pertanto, ulteriori modifiche normative che partano da un allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità per pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili di parte capitale come già stabilito per gli Enti Locali e arrivino ad escludere dal tetto di spesa alcune voci finanziarie quali le risorse destinate alla ricostruzione nei territori colpiti da eventi sismici, i trasferimenti effettuati ai Comuni e le royalty derivanti dalle estrazioni petrolifere”.

Su questi temi, il presidente della Regione ha sottolineato come per la Basilicata si verifichino problemi peculiari (come nel caso delle royalty che la Regione incassa direttamente dalle Compagnie ma deve tenere bloccate) e, addirittura, disparità di trattamento rispetto ad altre realtà. E’ il caso, quest’ultimo, delle risorse destinate alla ricostruzione dato che, ha spiegato in tutte le Regioni interessate, a seguito della nomina di un commissario straordinario, le risorse destinate alla ricostruzione sono transitate in contabilità speciali, rimanendo così escluse dal Patto di Stabilità. Viceversa, in Basilicata, sia per il terremoto del 1980 che per quello del 1998, la Regione è stata costretta a far transitare le risorse del dopo-sisma nel proprio bilancio, con conseguente impatto sul Patto di Stabilità e relativo rallentamento e/o blocco dei cantieri”.

“Il Governo – conclude De Filippo – si è ricordato della spesa delle Regioni tutte le volte che c’è stato da tagliare. Dimenticarsene ora è un’ingiustizia non verso chi le amministra, ma per il sistema delle imprese. Ed è necessario rimediare al più presto”.

 

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