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Sblocca Italia, Tancredi e Giordano (Ugl):” facciamo fronte comune politico e sindacale”

“Mentre uno spiraglio di ripresa in Europa si affaccia, l’Italia và in controtendenza con dati dell’Istat sulla produzione industriale a settembre che si sovrappongono in negativo ad una situazione allarmante con un calo del 2,9% su base annua e dello 0,9 rispetto al mese di agosto che non risparmia nessun comparto. L’Ugl Basilicata sollecita il neo segretario generale dell’Ugl affinché si possano mettere in campo azioni incisive a favore di una regione, la Basilicata, che rischia di sparire risucchiata da una sequenza fallimentare che ha coinvolto emorragicamente classi deboli, lavoratori, famiglie, piccole e medie imprese”. Lo sostengono i segretari regionali della Unione generale del Lavoro della Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano.
Per i sindacalisti, “tutti i Lucani dovrebbero manifestare per protestare contro il decreto ‘Sblocca Italia’ mettendo tutti i nostri rappresentanti Istituzionali nelle condizioni che rivedano complessivamente il contenuto dell’art.36 bis sulle entrate delle royalty del petrolio lì dove la quota fissata sia destinata alle attività produttive, alle infrastrutture, strada da intraprende per uno sviluppo della regione dotandosi di una vera cabina di regia per gestire in modo efficace le risorse finanziarie di cui la Regione potrà già disporre per finanziare tutti i progetti di sviluppo con azioni, opere, interventi adatti. A supporto della nostra tesi – proseguono Tancredi e Giordano – l’Ugl rammenta che grazie all’impegno dei parlamentari lucani, in ‘primis dell’on. Cosimo Latronico e del presidente Pittella, il testo del decreto sblocca Italia è stato indubbiamente migliorato ma, un plauso non possiamo che condividere sulla netta presa di posizione del presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza il quale ribadisce ciò che a grandi linee l’Ugl sostiene che, all’articolo 38 del decreto Sblocca Italia sulle procedure autorizzative in materia energetica nonostante gli sforzi fatti, non ci sono modifiche tali da ripristinare il principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni ed ora si tratta quindi, di essere conseguenti, traducendo l’ordine del giorno approvato a settembre dal Consiglio regionale in una formale impugnativa davanti alla Corte costituzionale. E bene ha fatto a chiarire Lacorazza che, si è impugnato l’articolo 36 dello stesso decreto e deciso di resistere nel giudizio che è stato sollevato dal Governo davanti alla Consulta nei confronti della nostra norma che escludeva le royalties (tutte) dai vincoli del patto di stabilità interno. Di conseguenza – continuano i sindacalisti Ugl – passo consequenziale a tutto ciò è che si proceda nell’impugnare l’articolo 38, che prevede di fatto l’anticipazione di una riforma Costituzionale che sottrae definitivamente alle Regioni, agli enti locali ed ai territori ogni potere in materia di autorizzazione delle attività petrolifere, unificando impropriamente le attività di ricerca e di coltivazione nel titolo concessorio unico. Non si crea lavoro per decreto, non si crea lavoro continuando a bucare e dissanguando la Basilicata ma, solo tornando ad investire nelle infrastrutture materiali e immateriali di cui la Regione ha assoluta necessità continua. Siamo parte integrante ed è nostra l’ira suscitata del popolo lucano per via della questione legata soprattutto alla vicenda petrolio. E’ giunta l’ora di finirla seriamente, la scelta del Governo di avocare a se ogni atto decisionale per le nuove ricerche ed estrazioni petrolifere rappresenta un duro colpo ed un’ennesima presa in giro per un territorio ormai alla disperazione. Invitiamo Renzi a smetterla di giocare nel provare a curare la crisi con le chiacchiere, l’effetto placebo, forse buono per lui se fosse in un periodo elettorale, sta’ rischiando di chiamare i cittadini alla mobilitazione popolare contro il Governo che sempre nello ‘sblocca energia’ ha avocato a sé ogni competenza e potere, anticipando l’attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione. Il popolo Lucano è pronto per una ‘Scanzano 2’ – concludono i segretari Ugl, Tancredi e Giordano -, facciamo fronte comune politico e sindacale poiché i dati straordinariamente negativi sulla produzione industriale resi noti dall’Istat dimostrano che sta rapidamente evaporando l’effetto Renzi sull’economia e che dopo l’Europa anche l’Italia sta per chiudere definitivamente la luna di miele con il nostro premier come egregiamente afferma in una nota che l’Ugl Basilicata fortemente condivide della deputata Renata Polverini (Fi), vice presidente della commissione Lavoro”.

 

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