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Schoolnet Eni, al teatro ‘Stabile’ di Potenza cerimonia di presentazione

“La musica crea emozioni che superano ogni confine e barriera. Può accompagnare il canto, la danza o altre espressioni artistiche. Raccogli testimonianze degli strumenti e dei brani musicali tipici della tua regione, rifletti su come questi possano comunicare in modo efficace i valori e lo spirito della tua comunità”. E’ su questo tema che si è sviluppato il progetto internazionale “Schoolnet” realizzato dall’Eni, che si è concluso questa mattina al Teatro Stabile di Potenza con la cerimonia di premiazione, in collegamento con tutti i Paesi interessati dall’iniziativa didattico-culturale.

Il Italia il progetto è stato rivolto, per l’Anno Scolastico 2010/2011, alle Scuole Secondarie di Primo Grado della Basilicata (Val d’Agri, Val Camastra e Val Basento) e della Calabria (Crotone). Coinvolte e protagoniste, a livello internazionale, alcune scuole in regioni di Paesi dove l’Eni opera: in Norvegia (Finnmark), Australia (Northern Territory), Stati Uniti (Alaska), Timor Est (Dili), Pakistan, Indonesia, Angola e da quest’anno Tunisia.

“L’iniziativa che l’Eni ha proposto alle scuole secondarie di primo grado della Val D’Agri e della Val Basento – ha dichiarato, a margine della cerimonia, l’assessore regionale alla Formazione e Cultura Rosa Mastrosimone – mi sembra molto interessante proprio dal punto di vista di una sempre più stretta integrazione fra mondo della produzione e mondo della formazione e della cultura che sono i pilastri portanti di ogni società.

La scuola è stata accusata spesso, in un passato ancora recente, di essere autoreferenziale e si è parlato di due culture ben distinte e in scarsa comunicazione fra loro: quella tecnologico- scientifica esclusivamente rivolta alla produzione di beni materiali e quella umanistico letteraria rivolta all’elevazione dello spirito. Oggi si è finalmente compreso che entrambe concorrono a soddisfare esigenze vitali dell’uomo”.

“Questo concorso – ha sottolineato Mastrosimone – sta a testimoniare anche il processo parallelo di avvicinamento del mondo della produzione alla scuola e il tema prescelto non a caso si rivolge ad una lingua universale quale è la musica. Il tempo della musica è collegato al battito cardiaco, alla respirazione, ai ritmi circadiani, e la lallazione dell’infante è la nenia che lo tranquillizza. Il mondo dei suoni ci appartiene già dalla vita intrauterina, è qualcosa che è dentro e fuori di noi.

La musica è l’armonia del creato e l’esattezza del mondo dei numeri, è dunque emozione e tecnica e come tale rappresenta in maniera perfetta il connubio delle due culture. Io mi auguro che questo principio d’integrazione sia preso a modello nelle scelte, che si presentano oggi quanto mai vive, per la produzione di un’energia che, nell’essere a servizio dello sviluppo tecnologico e produttivo, non metta a rischio l’ambiente e l’umanità intera”.

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