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Scuola, solo il 38% dei docenti del Meridione ha trovato sede nella propria regione

“Secondo ‘Tuttoscuola’, che ha realizzato un studio accurato sull’assegnazione delle cattedre in virtù della ‘Buona Scuola’, oggi ripreso da Stella sul Corriere della Sera, ‘soltanto il 38% di docenti meridionali ha trovato sede nella propria regione, mentre il 62% è rimasto fuori. Al contrario, il 74% dei docenti nati nel Centro-Nord è rimasto nella propria regione. E questo perché i docenti meridionali sono 30.692 ma i posti a disposizione al Sud sono 14.192’. È evidente che 14.192 sedi disponibili nel Mezzogiorno non possono accogliere 30.692 insegnanti.Inoltre, sempre secondo ‘Tuttoscuola’, ‘maestri e professori ‘in eccedenza’ nel Mezzogiorno sono complessivamente 16.500, quelli che mancano al Centro- Nord 17.628″. Tradotto: nel settentrione c’è il 67% in meno di insegnanti rispetto a quelli che servono, al sud quasi il 54% in più. Con questi dati era impossibile trovare un algoritmo che potesse consentire a tutti i docenti meridionali di rimanere nella propria regione”. È quanto scrive, su Facebook, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, deputato pugliese del Pd.
Bordo però mette in guardia: “Tuttavia, se il sistema utilizzato dal Miur per assegnare le sedi ha commesso degli errori, premiando ad esempio qualche docente a danno di altri, bisogna immediatamente intervenire per correggerli. Le ingiustizie non sono tollerabili”.
“Una cosa però sono gli eventuali errori, che come ho detto vanno corretti, altra cosa è dire che siamo di fronte ad un esodo biblico degli insegnanti dal sud verso il nord. I dati di ‘Tuttoscuola’, lo ribadisco, ci dicono chiaramente che, per mancanza di cattedre, non tutti i docenti meridionali potevano rimanere nel proprio territorio. Circoscriviamo allora il problema agli eventuali errori da correggere ed evitiamo, come ormai sempre più spesso accade, di parlare di tutt’altro al solo scopo di fare propaganda contro Renzi e il governo” conclude Bordo.

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