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Siglato accordo per la Fiat di Pomigliano d’Arco

Siglato il nuovo contratto di lavoro per i 4600 dipendenti dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. Per il segretario generale dell’UGL, Giovanni Centrella “l’accordo, dopo quello di Mirafiori, rappresenta il punto da cui far partire il progetto Fabbrica Italia, salvaguardando tutti i posti di lavoro del Gruppo Fiat”.
Il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio D’Anolfo, evidenzia quanto firmato, sia importante “perché permette ai lavoratori di essere assunti attraverso un contratto collettivo e non individuale e dà il via agli investimenti di 700 milioni di euro per il progetto della Nuova Panda”.�
Secondo il segretario generale “ora bisogna proseguire con il piano per tutti gli altri stabilimenti del Lingotto. Su questo siamo pronti a fare la nostra parte, con responsabilità e rispetto di tutti”.�
“Sarebbe il caso – aggiunge -, che anche la Fiom facesse la stessa cosa, quando invece continua a non capire che i tempi e le condizioni economiche sono cambiati. Non siamo più nel Sessantotto”.
 “Se si continua a non dire la verità sul futuro degli stabilimenti e del gruppo Fiat in Italia, compreso per la Sata Fiat di Melfi, si rischia di compromettere definitivamente l’intero progetto Fabbrica Italia”.
Lo dichiara il segretario regionale UGL Basilicata Metalmeccanici, Giuseppe Giordano, spiegando che “ noi saremo in indiscutibile e totale condivisione assoluta con la segreteria nazionale UGL su assumerci ogni eventuale responsabilità sul nostro sito lucano scongiurando sin d’ora che la mancanza di responsabilità di alcuni dia all’azienda un pericoloso alibi per andarsene dall’Italia, eventualità che sarebbe una sciagura per circa 10000 lavoratori e per l’economia regionale della Basilicata. Ora – conclude il sindacalista Giordano – va messa in campo ogni utile azione e  confrontarsi su proposte che garantiscano un futuro a tutte le fabbriche italiane, a  tutto il management dell’automotive con l’indotto e la partenza immediata del piano industriale Fiat”.

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