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Siglato protocollo tra AOR San Carlo, AIFA e ISS per l’uso sperimentale di plasma di donatori guariti dal COVID per la cura di pazienti con polmonite da SARS-CoV2

Prosegue l’attività messa in campo dalla Direzione Aziendale dell’AOR San Carlo per monitorare, contenere e contrastare la emergenza sanitaria. Tra le misure già adottate si ricordano: l’allargamento del numero di tamponi effettuati giornalmente, lo screening al personale, il potenziamento della rete di emergenza-urgenza, l’innalzamento del numero di posti-letto, il reclutamento di dirigenti medici per i pronto soccorso dei presidi afferenti all’AOR. A queste misure, per offrire alle comunità regionali ed extraregionali una valida alternativa alle terapie già in uso, si unisce l’importante azione voluta fortemente dalla Direzione Aziendale che riguarda l’utilizzo sperimentale di plasma di donatori guariti COVID-19 nell’ambito di un protocollo siglato con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Si tratta di uno studio multicentrico randomizzato controllato consistente in un trattamento precoce di pazienti con polmonite da SARS-CoV2 (Transfusion Of Convalescent Plasma For The Early treatment of pneumonla Due to SARS-CoV2-TSUNAMI Study: A Multicenter Open Label Randomized Control Trial) che verrà condotto presso la SIC di Malattie Infettive ed il Servizio Immunotrasfusionale dell’Azienda, con il Dr. Giulio De Stefano e la Dr.ssa Clelia Musto in qualità di responsabili sperimentatori principali. Lo studio prende spunto dai risultati incoraggianti sulla metodica venuti fuori recentemente su migliaia di casi in diverse pubblicazioni internazionali, tra le quali si annovera uno studio preliminare prodotto nell’ambito della stessa Azienda e pubblicato a giugno sulla rivista della società mondiale di aferesi (Convalescent plasma from COVID 19 patients enhances intensive care unit survival rate. A preliminary report. I.Cantore, P.Valente. Transfusion and apheresis science; 2020 in press). La sperimentazione che interesserà un numero complessivo nazionale di circa 500 pazienti avrà lo scopo di identificare o verificare gli effetti clinici, immunoterapeutici e altri effetti della procedura ed identificare ogni reazione avversa con l’obiettivo di valutarne sicurezza ed efficacia. Questo, con l’obiettivo di contribuire ulteriormente a contrastare, nell’immediato, la pandemia, in attesa che le prime dosi di vaccino vengano rese disponibili.

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