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Sindaci lucani del M5S: “Nessuna nostra cordata su probabili candidature di Au di AQL”

Nessuna cordata da parte dei Sindaci lucani del M5S su probabili candidature di Au di AQL; anzi: un unico appello alla Regione, perché questa volta, a cambiare, non siano le tariffe, bensì la gestione ed il modello!
Da poco meno di un ventennio Acquedotto Lucano è alla ricerca di un equilibrio economico-finanziario, sempre annunciato e mai conseguito. Al cambiare delle stagioni della politica è rimasta immutata la gestione, come pure i risultati. Cambiano, invece, le tariffe: seppure con differenti metodi di calcolo, dal 2003 ad oggi il costo dell’acqua ha fatto registrare un aumento costante di anno in anno, addirittura già programmato fino al 2023. Come spesso accade, le colpe della gestione vengono, in ultima analisi, fatte ricadere sui sindaci, chiamati ad un atto che nella sostanza è di mera ratifica: preso atto dell’aumento dei costi della gestione e preso atto che l’autorità di regolazione (Arera) richiede che i costi siano coperti dalla tariffa (per il cosiddetto “vincolo dei ricavi garantiti”), imponendo ai sindaci di adeguarsi all’aumento richiesto, anche per scongiurare l’applicazione di sanzioni che sarebbero sempre i cittadini a pagare, con la richiesta di nuovi ed ulteriori aumenti tariffari. Insomma, cittadini e sindaci vengono lasciati con l’acqua alla gola!
È un sistema che non funziona, un modello sbagliato, sebbene tanto decantato dall’azionista di riferimento, (cioè la Regione Basilicata, nelle diverse colorazioni politiche assunte dal 2003 ad oggi) e sempre autoincensato da amministratori e manager perenni.
Ci aspettiamo pertanto una “inversione di rotta” da parte dell’attuale governo regionale, perché la comunità lucana tutta merita risposte: celeri e concrete!

 

Domenico Bennardi – sindaco di Matera
Viviana Verri – sindaco di Pisticci
Marianna Iovanni – sindaco di Venosa
Giuseppe Sarcuno – sindaco di Ripacandida

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