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‘Smemorandum in Camper’ a Marconia

Ha fatto tappa a Marconia di Pisticci lo “sMemorandum in Camper”, l’iniziativa voluta da “Ola” e “No Scorie Trisaia” per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’ ambiente e della salute, a partire dalla “questione petrolio”. L’occasione era data dal Making Art Festival – contenitore di arte creativa, organizzato dall’associazione culturale “Emanuele 11 e 72” – con in programma una stracittadina, due concerti musicali all’ aperto, due videoproduzioni (il film Passannante di Ulderico Pesce e l’inchiesta “Amara Lucania” di Andrea Spartaco), un aperitivo culturale sul tema del brigantaggio.

Nella serata conclusiva dibattito aperto sui temi del petrolio e del Memorandum d’intesa Stato-Regione dello scorso aprile. Dare voce alla Valbasento e a Pisticci, territorio in cui si perfora dai tempi di Mattei. Un territorio che ha avuto l’ Anic e su cui giace un centro oli attualmente attivo.

“L’ iniziativa dello sMemorandum nasce per chiedere una moratoria sulle attività minerarie in Lucania – ha detto in apertura Felice Santarcangelo di “No scorie Trisaia” – Le società petrolifere sono spinte a venire in Basilicata perchè non sono dovutamente controllate e per i facili introiti. Pisticci con i suoi 30 milioni di mc di gas e 33 milioni di mc di petrolio annui, attraverso un assurdo sistema di ripartizioni, che si basa su limiti di franchigia per pozzo, non riceve nessuna royalties. Chiediamo anche alla Regione Basilicata una legge di abbattimento dei limiti di emissione delle sostanze inquinanti, uniformandosi ai livelli dell’OMS.”

Ha preso poi la parola Antonio Bavusi della Ola. “Tutto è iniziato a Pisticci nel 1950. Attualmente si contano 18 concessioni di coltivazione e 7 di ricerca, con la presenza di un centro oli, dove il petrolio viene desolforizzato. Un’area altamente inquinata, con le attività di Tecnoparco e la previsione di un mega-stoccaggio di gas”.Dopo le parole del ten. Di Bello dell’ associazione Ehpa, che ha esposto gli ultimi dati sull’inquinamento del Pertusillo, è intervenuto Mario Murgia, dell’ associazione esposti amianto. “I dati sulle malattie professionali dei lavoratori della Valbasento iniziano ad essere preoccupanti. Sui 5000 ex-dipendenti sono stati chiamati finora per lo screening in 1700. Su 270 ammalati di tumore, ci sono stati 170 decessi. La situazione è simile a quella di Acerra, il cui stabilimento nasce 14 anni dopo Pisticci. Ma l’esposto fatto alla Procura di Matera non ha sortito finora nessuna apertura d’indagine”.

A conclusione del dibattito intervento del consigliere regionale dell’Idv, Nicola Benedetto. “Con il Memorandum le estrazioni di petrolio in Basilicata si triplicheranno. La situazione della Valbasento è sotto gli occhi di tutti. Un’ area industriale che l’ENI non vuole bonificare, una società di servizi che tratta rifiuti liquidi provenienti da ogni dove, un progetto sproporzionato di immagazzinamento di gas nei vecchi pozzi ENI, 8000 tonnellate di rifiuti provenenti da Potenza e diretti alla Recisa di Pisticci e, come se non bastasse, il ritorno dell’ipotesi di costruzione di una mega-centrale di 800 Mw, su cui il prossimo 20 settembre presenterò in consiglio regionale una mozione di opposizione”.

Un dibattito serio per prendere coscienza ed attivare atteggiamenti di partecipazione nelle scelte che considerano centrale l’ambiente ed ancor di più la salute dei cittadini. Obiettivo centrato da sMemorandum a Marconia e condiviso da “Emanuele 11 e 72”, l’associazione culturale che, in nome di Emanuele, ragazzo stroncato da un tumore a soli 25 anni, si batte per la legalità, autofinanziando analisi ambientali indipendenti con i proventi della tre-giorni di Maf.

Angelo D’Onofrio

 

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