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Studenti baresi: Appello alla mobilitazione generale per il 14 dicembre

In questi ultimi anni le politiche dei governi europei hanno gradualmente smantellato i diritti sociali: pensioni dignitose, lavoro stabile e ben retribuito, libertà di circolazione dei migranti, pubblicità dei beni comuni come l’acqua e il diritto allo studio.

In tutta Europa i soggetti colpiti dalla crisi si mobilitano manifestando il loro dissenso: a Roma come a Londra gli studenti e le studentesse hanno cercato di occupare il parlamento e il palazzo reale, mentre in Francia paralizzavano il paese per bloccare la riforma delle pensioni.

Il 14 dicembre, data in cui verrà votata la possibile fiducia all’attuale governo, scendiamo in piazza per affossare il ddl Gelmini, che rappresenta l’ultimo approdo di politiche ventennali (dalla Ruberti, alla Zecchino-Berlinguer, sino alla Moratti) di distruzione e smantellamento dell’università pubblica: aumento delle tasse, taglio dei fondi alle borse di studio, adattamento della trasmissione dei saperi alle dinamiche del mercato capitalistico.

La precarizzazione del mondo del lavoro provoca costantemente una condizione di reale incertezza ed ansia rispetto alle prospettive future: ad esempio nei prossimi anni non verrà rinnovato il contratto a circa 200.000 docenti e lavoratori della Scuola Pubblica.

All’interno dell’Università, i Dottorandi, pur risultando tutti vincitori di un concorso di Dottorato di Ricerca, non vedono riconosciuta a tutti la borsa di studio. I Ricercatori, pur svolgendo didattica cui non sono tenuti, percepiscono un compenso solo per funzioni di ricerca. I Lavoratori esternalizzati delle pulizie (a cui verrà ridotto del 20% il già magrissimo stipendio), della sorveglianza, dei trasporti vivono il dramma di lavorare presso l’università, ma di non essere dipendenti pubblici della stessa. Una soluzione nazionale sarebbe l’Internalizzazione di tutti i servizi esternalizzati.

All’interno di questo quadro sociale ritroviamo anche la privatizzazione dei beni comuni, fortemente voluta dalla Confindustria: ciò che deve essere pubblico, libero e gratuito sta diventando merce soggetta a speculazione e privilegio di chi può permetterselo. Attraverso la raccolta firme, i Comitati per la ripublicizzazione dell’acqua sono riusciti ad ottenere la validità del referendum abrogativo di alcuni punti del processo di privatizzazione in atto. Anche nel mondo dell’Istruzione sia il governo centrale che l’amministrazione barese continuano ad erogare costantemente fondi pubblici alle scuole private-paritarie.

Dalla Turco-Napolitano alla Bossi-Fini, per giungere al ddl Maroni le politiche securitarie e razziste dei vari governi nazionali e amministrazioni locali hanno privato le migranti e i migranti della libertà di circolazione attraverso strutture/lager quali sono i C.I.E. e falsi centri di accoglienza come sono i C.A.R.A.. Per queste ragioni in Italia come in tutta Europa i diritti fondamentali dell’Essere Umano non sono rispettati e garantiti: anche a Bari ai rifugiati politici non è assicurata la seconda accoglienza.

La data del 14 dicembre diviene significativa in modo contingenziale: il governo Berlusconi deve cadere, e se cadrà non sarà solo per i giochi di palazzo ma anche grazie alla mobilitazione generale, che passa necessariamente per la lotta e l’autorganizzazione dei soggetti sociali, e non può fermarsi a questa data, ma deve continuare fino ad un cambiamento radicale delle politiche attuali.

Per tutte queste ragioni noi studenti in lotta invitiamo tutte e tutti gli studenti universitari, gli studenti medi, i ricercatori, i dottorandi, i precari della scuola e di tutto il mondo del lavoro, gli operai e i lavoratori in lotta, i migranti, i soggetti lgbtq e tutti i soggetti oppressi a creare con noi una manifestazione che parta da Piazza Umberto, e blocchi tutta la città!

STUDENTI BARESI IN LOTTA

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