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Summer School, al via la seconda edizione a Maratea

Apre i battenti a Maratea la seconda edizione della Summer School “Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa”, la scuola di alta formazione promossa dalla Presidenza della Giunta della Regione Basilicata e dall’Associazione culturale Basilicata 1799, indirizzata a giovani laureati e giovani ricercatori. Da oggi al primo settembre Villa Nitti ospiterà gli ammessi a partecipare e gli illustri relatori tra cui Jean-Luc Nancy che, in un dialogo con Antonella Moscati, rifletterà sul significato che hanno oggi temi come l’adorazione e la spiritualità.

Con la direzione di Mauro Ceruti, inoltre, si svolgeranno lezioni, incontri e seminari aperti al pubblico, in cui sarà inquadrata la storia, la cultura e lo spazio dell’Europa e del Mediterraneo in relazione ai grandi processi di “mondializzazione”.

Modernità, Occidente, razionalità della fede, rapporto uomo-natura, sono gli altri temi su cui relazioneranno altri illustri pensatori tra cui: Gian Enrico Rusconi (Università degli Studi di Torino), Elena Pulcini (Università degli Studi di Firenze), Emilia D’Antuono e Mariangela Caporale (Università degli Studi Federico II/Napoli). Moni Ovadia esplorerà la cultura dell’Ebraismo mentre Mohamed Haddad (Università degli Studi di Tunisi) e Gennaro Gervasio (British University in Egypt/Il Cairo) rifletteranno sui complessi rapporti culturali e storici tra l’Europa e l’Islam. E la sera la scuola si pare a tutti i cittadini: al Porto di Maratea, a partire dalle ore 21, si svolgeranno incontri pubblici per un confronto con personalità e studiosi di grande prestigio internazionale. La Summer School continuerà poi a Casa Cava nei Sassi di Matera dal 12 al 14 settembre, dove uno dei maestri più autorevoli della cultura del XX secolo, il sociologo e filosofo Edgar Morin, e alcuni prestigiosi interpreti italiani come Mauro Ceruti, Gianluca Bocchi (Università degli Studi di Bergamo), Angelo Turco (Iulm/Milano) e Chiara Brambilla (Università degli Studi di Bergamo), analizzeranno secondo prospettive nuove i processi globali e locali, generali e singolari che attraversano l’Europa, il bacino del Mediterraneo e il mondo intero.

Per la partecipazione alla Summer School la Regione Basilicata ha messo a disposizione cinque borse di studio. I nomi dei vincitori così come il programma completo delle lezioni e degli incontri serali, sono disponibili sul sito sul sito www.europasummerschool.org.

“Lo scopo del partenariato è di rendere il Mediterraneo uno spazio comune di pace, stabilità e prosperità, attraverso il rafforzamento del dialogo non solo politico ma attraverso l’apertura ad una relazione dinamica tra gli stati sulla sicurezza, sulla cooperazione economica e finanziaria, e soprattutto sociale e culturale”. E’ quanto dichiara l’Autorità di gestione Po Fesr Basilicata 2007/2013, Patrizia Minardi, in merito all’avvio della seconda edizione della Summer School “Mediterraneo, identità e alterità dell’Europa” frutto di un partenariato globale tra l’Unione europea e dodici paesi del Sud del Mediterraneo.

“Come ‘essere europei’ oggi in un mondo globalizzato e conflittuale”? E’ l’interrogativo che solleva la Minardi e aggiunge: “Come percepire e assumere il ‘valore- Europa’ piuttosto che subire la ‘paura dell’Europa’ che si allarga e ‘comprende’, ‘riconoscendo’ l’alterità? Come sopravvivere alla crisi economica, ecologica, politica e sociale del pianeta?”

“Serve – sostiene l’Autorità di gestione – una metamorfosi dell’umanità che sfugge alle scelte manichee e rivoluzionarie. Il pensiero di Nancy, di Pulcini e di Morin, solo per citare alcuni dei docenti della Summer School daranno spunto ai 25 giovani laureati e dottorandi selezionati e al grande pubblico di riflettere sulla costruzione di un’etica all’altezza del fenomeno ‘globalizzazione’; di approfondire i profili della responsabilità e della cura come rimedio alla paura per il mondo”.

“Per salvarci – continua Minardi – occorre avere un approccio ‘complesso’ nel tentativo di tenere insieme idee che sulla carta si oppongono. Abbiamo bisogno di tutte le riforme culturali della storia dell’umanità per trasformare e trasformarci. Occorre al contempo mondializzare e de-mondializzare a seconda degli ambiti, favorire la crescita ma talvolta la decrescita, tenere conto dello sviluppo ma anche dell’inviluppo, della trasformazione come della conservazione. E’ questa – conclude – la metamorfosi dell’umanità”.

 

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