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Tavoli di crisi del settore metalmeccanico, nota della Fim Cisl Taranto-Brindisi

«Trovare le soluzioni ai tavoli di crisi aperti, attraverso situazioni risolutive tali da garantire risultati stabili a tutti quei lavoratori che da tempo vivono di ammortizzatori sociali». È l’appello che il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, Biagio Prisciano lancia al mondo istituzionale, Prefettura, Regione Puglia e Governo centrale – affinché si diano risposte concrete, aggiornando i tavoli e riempiendoli di contenuti con vere prospettive. Ex Ilva e non solo. Trascorsa la pausa estiva è giunto il momento di rimettersi in marcia, senza perdere ulteriore tempo, per un territorio – come quello di Taranto – pesantemente gravato da una crisi industriale che sembra non avere una via d’uscita.
«Anche durante il periodo di agosto – spiega Prisciano – come sindacato, siamo stati accanto ai lavoratori nel risolvere questioni di primaria importanza, legati alla mancata regolarità della erogazione delle competenze. Ritardi costanti e diffusi, i quali contribuiscono ad accrescere le difficoltà tra le famiglie e riconducibili alla vertenza madre dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia». Per la Fim Cisl i prossimi incontri dovranno necessariamente essere utili a capire, assieme alle imprese del settore, quali sono e quali possono essere gli strumenti da mettere in campo per tutelare al meglio i lavoratori che, giustamente, non vogliono continuare a vivere di sussidi e/o ammortizzatori sociali. «Sentiamo il peso delle vite di quei lavoratori che, a causa della crisi – aggiunge Biagio Prisciano – hanno perso il posto; non è facile gestire situazioni di questo genere, perché significa dover fare quotidianamente i conti con l’esistenza di tanti cittadini e delle loro famiglie in difficoltà. Occorre mettere
in atto tutte le competenze necessarie a favore della prevenzione e della gestione delle crisi in coerenza agli indirizzi di politica industriale, all’interno del quadro delle politiche di reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori industriali colpiti da crisi».
Nell’ambito di un grande senso di responsabilità, che da sempre contraddistingue l’azione del sindacato, la Fim Cisl rivolge un pensiero, anche, a tutti quegli imprenditori che non sono riusciti e non riescono ancora oggi a superare le difficoltà finanziarie e, in silenzio e nell’indifferenza generale, sono stati costretti a cessare l’attività imprenditoriale. Ripartire, quindi, nel segno della responsabilità, perché «crediamo non sia più possibile rincorrere i problemi sul territorio e andare ad affrontare solo in termini emergenziali le crisi di aziende o ancora peggio le chiusure, cercando di limitare i danni. Non possiamo più guardare a queste crisi aziendali – spiega ancora Prisciano – senza ottenere risposte. Crisi che spesso vengono affrontate dagli enti istituzionali preposti, semplicemente, come casi isolati. Senza lavoro va in crisi il territorio e la pandemia ha mostrato in modo ancora più forte i limiti di un sistema di sviluppo che va capito e ridiscusso. Per queste ragioni invochiamo la ripresa di un tavolo che affronti il problema economico, produttivo, occupazionale e, non da meno, ambientale, partendo dallo stato attuale dell’arte e proseguendo sulle prospettive future del territorio, definendo obiettivi e strategia con la capacità di cogliere l’occasione dei finanziamenti, in primis quelli che arriveranno dall’Europa».
Per la Fim Cisl, infine, occorre promuovere un piano di sviluppo che sostenga il tessuto sociale, economico dalla provincia di Taranto, anche in vista dell’arrivo dei fondi straordinari del Recovery Fund che rappresentano un’occasione unica per il rilancio del territorio, interagendo in maniera spedita, attraverso un cronoprogramma, con Prefettura, Regione e Governo, in particolare con il Ministero del Lavoro e il Ministero dello Sviluppo Economico.

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