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Tecnoparco, il Movimento Tutela Valbasento chiede chiarezza sulle questioni legate al territorio

A pochi giorni di distanza dalla partecipazione al terzo “Sciopero globale per il clima”, tenutosi a Matera il 27 settembre scorso, il Movimento Tutela Valbasento chiede chiarezza agli Enti preposti in merito alle impellenti ed irrisolte questioni ambientali legate al territorio della zona industriale valbasentana. In particolare: la mancata conclusione dell’iter per il riesame dell’AIA di Tecnoparco, che di fatto abilita l’azienda valbasentana a trattare in deroga quantità enormi di reflui industriali; la questione relativa alla messa in sicurezza della discarica “La Recisa” e all’impatto ambientale del Centro Oli e dei Pozzi Eni presenti a Pisticci; i ritardi e le inadempienze della Regione Basilicata in merito alla bonifica del SIN Valbasento. Entrando, comunque, nel merito della questione AIA di Tecnoparco (scaduta da circa 3 anni!), riteniamo che la stessa non vada assolutamente rinnovata. Chiediamo alla politica locale e regionale di adottare tutti gli strumenti cautelativi necessari alla tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Il Sindaco di Pisticci resta innanzitutto, in particolare per il tema “salute”, il primo garante in tal senso. Qual è lo stato dell’arte dell’iter amministrativo relativo all’AIA? Quali i motivi del suo illegittimo ritardo? Quali azioni si stanno adottando e quali si intendono realizzare a tutela della cittadinanza? Il procedimento in corso sembra essersi trasformato, purtroppo, in una sorta di autorizzazione che verifica solo il rispetto dei limiti di emissione degli inquinanti e le relative tecniche di disinquinamento, a prescindere dagli effetti che tali emissioni producono sui recettori umani e quindi sulla loro salute. A titolo di esempio, si possono consultare on-line le sostanze emesse da Tecnoparco in aria e in acqua nel 2017, come da ultimo aggiornamento del “Registro Europeo delle Emissioni e dei Trasferimenti di Inquinanti (E-PRTR): 128 tonnellate di Ossidi di Azoto;
76,2 kg di Cromo e composti; 2,82 kg di Mercurio e composti; 162 kg di Nichel e composti; 195 kg di Zinco e composti; 5,29 tonnellate di Fosforo totale; 2.450 tonnellate di Cloruri; 12,5 tonnellate di Fluoruri; 187 tonnellate di Carbonio Organico Totale.
Alla luce di alcune recenti interpretazioni di legge e sentenze della Cassazione, che vedono l’AIA come espressione amministrativa del Principio di Precauzione, non si può trascurare il fatto che, ai sensi del R.D. 1265/34, le prescrizioni, che il Sindaco può rilasciare nell’ambito della Conferenza di Servizi, sono un atto obbligatorio quale massima Autorità Sanitaria del territorio comunale.
Il Parere Sanitario è, dunque, un atto obbligatorio del Sindaco e, se negativo, può essere anche di ostacolo al rilascio dell’AIA. Del resto, sono anni che sul territorio si parla di temi legati alla salute e all’ambiente. Basti pensare all’ultimo Rapporto del Progetto SENTIERI (realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità), che ha riscontrato, per il periodo 2006-2013, un eccesso di mortalità per patologie neoplastiche e cardiovascolari nei Comuni che si affacciano sulla Valbasento.
Si prenda coscienza della “sostenibilità ambientale esaurita” del territorio e, quindi, si avviino urgentemente – nelle more della riconversione delle industrie locali a modelli non impattanti – forme di sviluppo alternativo ai reflui industriali. Il silenzio sulla questione AIA Tecnoparco è ad oggi a dir poco imbarazzante. Chiediamo al Sindaco di Pisticci chiare delucidazioni sullo stato dell’arte dell’iter amministrativo e sul suo illegittimo ritardo. Sembrano davvero maturi i tempi per discutere del tema “Salute e ambiente in Valbasento” in un Consiglio Comunale Aperto.

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