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Terza fiammata al Centro Oli di Viggiano, ma l’Eni minimizza

La terza fiammata anomala registrata in pochi mesi ha fatto tornare in primo piano l’allarme sicurezza al Centro Oli di Viggiano. E, come nelle precedenti occasioni, l’Eni ha provveduto a rassicurare tutti, parlando di un guasto alla turbina e di nessun impatto sull’ambiente, con le emissioni in atmosfera che si sarebbero mantenute nettamente al di sotto dei limiti previsti dalla legge.
La sfiaccolata, nei giorni scorsi, era durata poco più di un’ora (dalle 7.30 alle 8.45) e, per l’ennesima volta, aveva creato allarme tra la popolazione e le associazioni ambientaliste. Il nocciolo della questione è capire se questa terza fiammata possa entrare a far parte dell’inchiesta che la Procura Antimafia di Potenza, coordinata dal pm Francesco Basentini, sta portando avanti ormai da diversi mesi con il supporto dei carabinieri del Noe, guidati dal comandante Vaglio. Uno dei due filoni d’inchiesta riguarda proprio le emissioni in atmosfera, ed era stato aperto all’indomani delle precedenti fiammate anomale al Centro oli di Viggiano.

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