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Test sui livelli di rame su 5000 pazienti in Puglia per diagnosticare precocemente l’Alzheimer

Un nuovo test che studia i livelli di rame libero nel sangue per diagnosticare precocemente la malattia di Alzheimer, l’esame C4D, è diventato lo strumento di uno studio sulla popolazione pugliese. Il tutto fa parte del progetto ‘LivingLabs’, finanziato dalla Regione Puglia. Coordinatore dell’iniziativa Nicola Antonio Colabufo, del dipartimento di Farmacia-Scienze del farmaco dell’Università di Bari. Un progetto che mira a diventare un modello per la prevenzione anche in altre Regioni italiane, e che monitorerà, nell’arco di un anno e mezzo, oltre 5.000 pazienti in Puglia, reclutati da medici di base che operano sul territorio e dai reparti di neurologia (due per ogni provincia).
Donne tra i 60 e i 65 anni, uomini tra i 60 e i 70 anni di età, che presentano fattori di rischio come familiarità, ipercolesterolemia, diabete, saranno sottoposti a prelievo per misurare i livelli di rame presenti nel sangue. Il test C4D, riconosciuto anche da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica ‘Annals of Neurology’, e messo a punto da ricercatori del ‘Policlinico Gemelli’ di Roma e del ‘Fatebenefratelli’ di Brescia, col supporto della Canox for Drug spa, rappresenta un indicatore di rischio per la malattia di Alzheimer, che risulta triplicato nei soggetti con livelli elevati di rame non-ceruloplasminico (ovvero non legato alle proteine) nel sangue
“I dati Istat ci dicono che in Puglia ci sono già 45mila persone affette da Alzheimer. Il numero aumenterà, e arriverà a quota 70mila nel 2020 (fonte Istat 2012). – ha spiegato Colabufo – L’incremento, in percentuale, sarà maggiore che nel resto d’Italia, un primato che condividiamo solo con la Liguria”. Effettuando il test del rame in modo capillare sul territorio, sarà possibile fare una proiezione di quella che sarà la situazione Alzheimer in tutta la Regione, provincia per provincia, e ridurre sia il preoccupante incremento dei casi in Puglia, che i costi sociali, economici e sanitari dell’Alzheimer.

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