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Think Tank Basilicata, l’assessore Cupparo a Corleto Perticara

“Dal Think Tank Basilicata di Ambrosetti a Corleto Perticara è venuto un ottimo contributo di idee per il Piano Strategico che stiamo predisponendo che si pone come punto di distinzione e di riferimento per il futuro delle comunità e dei territori della Basilicata. In proposito intendiamo riproporre il confronto con tutti i grandi player presenti in Basilicata, tra cui Fca, Hitachi, Mitsui, Barilla, Ferrero, chiamando non solo Total, Shell, ed Eni ad investire in quelli che abbiamo chiamato progetti no oil “. Lo ha detto l’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo che è intervenuto oggi a Corleto Perticara a nome della Giunta, riferendo che “presso il Dipartimento – su delega del Governatore – si insedierà a breve uno specifico gruppo di lavoro tecnico permanente in modo da passare alla fase operativa della concertazione sociale. Le scelte che conterrà il nostro Piano Strategico – ha aggiunto – saranno condivise ed è nostra intenzione coinvolgere le forze economiche e sociali come le energie intellettuali, tecniche, scientifiche”.

Cupparo ha ribadito l’impegno della Giunta Regionale a “non mollare sulla questione del rinnovo delle concessioni che è diventato un fattore determinante per il presente e per il futuro dell’attività petrolifera, la fase no-oil. Il Governatore Bardi ha scritto al premier Conte e ai ministri Patuanelli e Boccia, perché il rinnovo delle concessioni petrolifere dell’Eni in Val d’Agri non è più rinviabile non solo per la nostra regione ma per il fabbisogno energetico dell’intero Paese e per le pesanti ricadute sull’economia, l’occupazione, l’imprenditoria della Basilicata. La Basilicata non può permettersi di pagare ancora nell’interesse del Paese e per un inspiegabile ed ingiustificabile ritardo”.

L’assessore ha quindi riferito sui risultati degli incontri che ha presieduto con i dirigenti Total ed Eni il 9 e 10 settembre scorsi: “Gli incontri – con la partecipazione di tutti i soggetti istituzionali (sindaci), sociali (associazioni imprenditoriali e sindacati), rappresentanti di imprese e soprattutto dei massimi dirigenti territoriali delle società petrolifere – hanno segnato – ha detto Cupparo – un autentico spartiacque sul piano del metodo rispetto al passato che, sono certo, nel merito darà a medio – lungo termine i risultati che le nostre comunità attendono da troppo tempo. Dal metodo al merito delle questioni che si intrecciano con i lavori di oggi e quelli dei tre tavoli precedenti. Alla base della strategia del Governo Regionale – che trova sintonia con l’attività sinora realizzata dal Think Tank Basilicata con i tre tavoli precedenti – c’è lo sviluppo no-oil. Abbiamo in proposito un esempio importante. La Total ci ha presentato un progetto da realizzare nel nostro territorio, con un investimento di 3 milioni di euro, che riguarda la costruzione di droni: sarà importante per dare lavoro, ma potrà essere un progetto da stimolo per l’imprenditoria lucana. Su questo progetto abbiamo già avviato il confronto con Confindustria e Confapi Potenza e Matera per capire quale apporto può venire dall’imprenditoria locale”.

Cupparo ha quindi colto l’occasione per sollecitare la Total “perché in vista della produzione – in fase ravvicinata – diventa fondamentale predisporre l’attività di formazione del personale che risulterà necessario. Uno snodo strategico del ‘no oil’ – ha affermato – è la realizzazione di quelle infrastrutture che vedono la Basilicata ancora con strade-mulattiera, senza aeroporto, una coppia di Frecciarossa al giorno. I soldi vanno investiti per ammodernare le comunicazioni altrimenti nessun grande player verrà a localizzarsi da noi, anche se acceleriamo l’operatività della ZES Jonica e se fossimo nelle condizioni di offrire gratis acqua e gas. Al centro c’è l’idea di sviluppo di promuovere strategie “no oil”, che vedano coinvolte le stesse compagnie petrolifere in un percorso virtuoso che coniuga profitto industriale e politica per lo sviluppo, per l’occupazione, il benessere sociale delle nostre popolazioni. Quindi non si tratta di stabilire quanto denaro la Regione deve incassare e spendere ma scegliere e programmare la Basilicata del futuro”.

“Le proposte che sono venute a Corleto per la valorizzazione delle filiere dell’agroalimentare e del turismo quali “’attrattori’ locali, nazionali e internazionali – ha detto ancora – si coniugano perfettamente con questo nostro impegno. Voglio essere chiaro: oggi – ha affermato l’assessore – abbiamo bisogno di aziende che lavorino innanzitutto per l’indotto delle compagnie petrolifere e per la Fca e poi per gli altri comparti del manufatturiero e dell’agroalimentare. Si pensi solo che Fca ha rapporti di commesse dell’indotto da imprese lucane per il 20% del fabbisogno. Basterebbe il 10% in più per produrre altre centinaia e centinaia di posti di lavoro. Quando parlo di aziende mi riferisco a micro – aziende distribuite sui territori in modo da favorire la presenza delle famiglie specie nei comuni più piccoli delle aree interne e svantaggiate e combattere concretamente lo spopolamento. Dunque più stabilimenti rispetto al lavoro diretto ed indotto dal petrolio che è destinato a non durare per molto tempo”.

“Sulle risorse finanziarie che la Basilicata e le Regioni del Mezzogiorno avranno a disposizione attraverso Royalties + Fondi Strutturali Europei + Recovery Fund ed altre fonti, la Regione – ha detto ancora Cupparo – intende farsi trovare pronta per la fase di spesa delle nuove risorse che verranno dall’Europa. Stiamo assistendo da settimane ad una specie di “lotteria” di numeri su quanti saranno i milioni di euro che saranno destinati al nostro Paese e quanti alla Basilicata. E poiché più progetti assicureranno più soldi vogliamo prepararci nel migliore dei modi partendo dal principio che l’impiego delle royalties non può ripercorrere le strade assistenzialistiche e improduttive del passato. Infine si profila nel Paese una massiccia serie di investimenti sulla strada della transizione energetica. Anche su questo la Regione Basilicata vuole dire la sua con una propria proposta: sono convinto che anche per la Val d’Agri e il Sauro si aprono spazi enormi sino a ripetere l’idea emiliana per rilanciare l’Energy Valley e farla diventare un hub di sperimentazione per la transizione energetica di tutto il Sud. Questo per raggiungere il traguardo indicato al tavolo di Corleto: diventare tra le Regioni più sostenibili in Italia e in Europa, costantemente impegnata nella costruzione di una società inclusiva, nella tutela dell’ambiente e nella valorizzazione della filiera agricola e alimentare e del turismo, facendo leva sugli asset naturalistici e culturali e sul contributo dei giovani e dell’industria all’attrattività, all’innovazione e alla crescita. Aggiungo: invertendo lo spopolamento e l’abbandono dei nostri piccoli paesi”.

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