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Ticket, la Cisl denuncia disagi per le esenzioni

Caos ticket in provincia di Potenza. A denunciarlo è la Cisl Basilicata dopo le numerose segnalazioni arrivate ai propri uffici da parte di cittadini costretti a lunghe e spesso inconcludenti code presso gli uffici della locale Asl per consegnare le autocertificazioni richieste dalla nuova normativa regionale in materia di esenzione del ticket sulle prestazioni sanitarie. Dal 1 aprile, infatti, sono cambiate le regole per ottenere l’esenzione dalla quota di compartecipazione alla spesa sanitaria. I cittadini, si legge in un’informativa dell’Azienda sanitaria locale di Potenza, devono verificare la presenza del proprio nominativo nell’elenco in possesso dei medici di famiglia o del distretto sanitario di appartenenza. In caso negativo sono gli assistiti stessi che devono dimostrare il possesso dei requisiti di età, reddito e condizione occupazionale presentando un’autocertificazione alla competente Asl. E qui sono nati i problemi. Secondo quanto denunciato da diverse persone (in molti casi anziani in possesso di una misera pensione sociale) che si sono rivolte in questi giorni al patronato e alle sedi comunali della Cisl, le informazioni sul nuovo sistema di esenzione sono state scarse e poco tempestive, tanto che in molti hanno scoperto di non essere più nell’elenco degli esenti solo al momento del pagamento della prestazione. Non è andata meglio a quelli che, muniti di tessera sanitaria e modello di autocertificazione, si sono rivolti agli uffici della Asl per regolarizzare la propria posizione entro il 30 aprile. “Ci sono persone anziane che hanno fatto la fila anche tre volte per poter ottenere il rispetto del loro sacrosanto diritto all’esenzione del ticket”, denuncia il segretario della Cisl lucana, Nino Falotico, che chiede all’Asl di Potenza e alla Regione Basilicata di trovare un’immediata soluzione per evitare inutili disagi ai cittadini. Per Falotico “sarebbe stato opportuno coinvolgere i medici di famiglia, almeno per una prima fase di filtro, oppure coinvolgere la rete dei patronati onde evitare inutili disagi e lungaggini burocratiche a persone che hanno maturato un diritto soggettivo inalienabile che non può essere messo in discussione da una procedura burocratica quanto meno approssimativa”.

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