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Ticket sanitari, per le Acli è una misura iniqua ed anti-sociale

“I ticket sulla sanità sono una tassa sulla povera gente”. È duro il commento del presidente delle Acli di Potenza, Gennaro Napodano, alla decisione della Regione Basilicata di uniformarsi al provvedimento assunto dal governo nazionale sulla reintroduzione dei ticket sulle visite specialistiche e sui codici bianchi al pronto soccorso. “Il governo regionale aveva la facoltà di non introdurre questa tassa iniqua sulla salute delle persone, così come hanno fatto altre Regioni, e di rastrellare su di spesa meno invasivi sul piano sociale le risorse necessarie a compensare la riduzione dei trasferimenti nazionali. Se la decisione del governo nazionale di reintrodurre questo odioso balzello è sbagliata – continua Napodano – la scelta della giunta regionale di fare la parte dell’esattore inflessibile per conto di Roma è sbagliatissima. I conti della sanità lucana non si possono aggiustare colpendo le famiglie nel loro sacrosanto diritto alla salute e alla prevenzione. Si tratta di una scelta miope che finirà per aggravare ulteriormente il bilancio delle famiglie lucane, già ridotto all’osso dalla crisi economica e dalla manca di lavoro, come puntualmente confermato dai recenti dati sulla povertà. Inoltre, molte famiglie, per via del costo esoso delle prestazioni, saranno indotte a fare meno prevenzione oggi e questo vorrà dire più costi di cura domani a carico del bilancio sanitario regionale”. Per il presidente provinciale della Acli “è necessario che il governo regionale riveda al più presto questa norma iniqua e decisamente anti-sociale recuperando le risorse necessarie in quelle pieghe del bilancio regionale dove si annidano i veri sprechi e e le vere inefficienze”.

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