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Tragedia Cersosimo, la nota dell’Ugl Basilicata

La segreteria regionale Ugl Basilicata interviene sulla tragedia di Cersosimo, sostenendo il supporto alla cura e  prevenzione del disagio psichico. “Con forte rammarico e dolore  – si legge nella nota dell’Ugl – ancora oggi registriamo che una guardia giurata ha ucciso la giovane moglie, Angela Ferrara, e si è suicidata subito dopo. La tragedia familiare è avvenuta in provincia di Potenza. L’uomo, Vincenzo Valicenti di 41 anni, ha ucciso con alcuni colpi di pistola la moglie di 31 e poi si è suicidato con la stessa arma: l’omicidio-suicidio è avvenuto a Cersosimo, piccolo paese di circa 600 abitanti in provincia di Potenza”.
Per Giuseppe Palumbo e Pino Giordano, rispettivamente segretari provinciali dell’Ugl di Potenza e di Matera, “il terribile fatto ha lasciato perplessi tutti: 1978-2018, esattamente 40 anni fa il dr. Franco Basaglia istituiva la legge che portò alla chiusura dei manicomi, lager di internamento, luogo di denigrazione della salute mentale! La legge cambiò l’approccio alla cura, pose le giuste e mai riconosciute attenzioni verso il disagio mentale e sociale ed iniziò ad essere trattato come tale! L’attenzione al contesto di appartenenza, a quello sociale, familiare, relazionale, sono e dovrebbero essere ad oggi fondamentali elementi di supporto nella cura e prevenzione del disagio psichico. Purtroppo con quest’ennesimo fatto di cronaca, assistiamo al fallimento ancora una volta e all’incapacità di poter ‘gestire’ dinamiche familiari altamente conflittuali che spesso sempre più degenerano in atti di efferata violenza! Ma è possibile soprattutto che in borghi così piccoli dove tutti conoscono tutti, ancora oggi, accadano di questi fatti? È possibile che a Cersosimo nessuno si sia accorto di nulla? È possibile che questa persona, questa famiglia, sicuramente bisognosa di aiuto, sia stata tanto ‘sfortunata’ da non permettere di farsi aiutare? Beh in paesi così piccoli, seppur mancano sportelli sociali comunali o distretti sanitari e presidi – proseguono Giordano e Palumbo -, per l’Ugl ci sarà pure un medico di riferimento che avrebbe potuto segnalare ed inviare al CSM di competenza, ai servizi sociali di riferimento, allo psicologo più vicino…! Se i dipartimenti di salute mentale sanno e non riescono ad intervenire, è possibile che vengano castigati puntualmente i piccoli comuni? A livello comunale quali sono gli interventi programmabili? Ancora sottovalutiamo l’importanza della presenza dello psicologo c/o il comune e la necessità di programmare interventi regionali per il sostegno psicologico nei comuni lucani. E che dire della necessità di istituire lo psicologo di Base! Siamo ritornati indietro, abbiamo ucciso Basaglia e l’idealismo del lavoro sociale sul territorio! La Regione non dovrebbe abbandonare i piccoli comuni, non dovrebbe solo favorire finanziamenti per la mera’raccolta di consensi’, ma – concludono i due sindacalisti -, dovrebbe lavorare per favorire il massimo del sostegno sulla cura e sul diritto alla salute,inclusa la salute mentale.”

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