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Tre scuole d’infanzia lucane in condizioni critiche

Tra scuole d’infanzia – come il plesso “Matine Angeliche” di Bernalda, ancora chiuso – medie inferiori – come il Comprensivo Lorenzo Milani di Policoro – e superiori – come il Ginnasio-Liceo Duni di Matera – per citare le situazioni di più acuta emergenza, la ripresa dell’anno scolastico nel Materano segna numerose criticità riferite alle strutture edilizie e di didattica che andavano affrontate in tempo. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio per il quale è semplicemente inaccettabile che a Policoro si faccia lezione nel corridoio e che l’attività scolastica per gli studenti di Matera è condizionata all’organizzazione del sevizio urbano di trasporti. Ci sono responsabilità che vanno individuate a livello di amministrazioni locali, Proivincia, Regione e uffici periferici del Miur come quelle del Governo che nei giorni scorsi ha imposto alle Regioni un accordo sull’edilizia scolastica con risorse finanziarie ampiamente inadeguate. Il classico “matrimonio con i fichi secchi”. Un’intesa che il ministro dell”Istruzione, dell”Università e della Ricerca, Marco Bussetti è l’unico a commentare con toni entusiastici continuando ad affermare che l’ ”edilizia scolastica è una priorità di questo governo”.
L’accordo prevede anche il rilancio dell”Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica del Miur. Continuare a rinviare ogni intervento concreto ad uno dei tanti Osservatori – dice Castelluccio – non ci fa fare nemmeno un passo in avanti nemmeno sul piano dell’adeguamento antisismico e della sicurezza di cui tanti istituti scolastici lucani di ogni ordine e grado hanno urgente bisogno. Quanto all’impegno dei tempi piu’ rapidi per l’assegnazione agli Enti locali delle risorse per la messa in sicurezza delle scuole, con meno decreti e atti ministeriali da produrre, lo aspettiamo alla prova. Come verificheremo l’impegno per l’aggiornamento in tempo reale e miglioramento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, con l’obiettivo a breve di pubblicazione in chiaro dei dati, per una maggiore trasparenza e velocita’ nell’individuazione degli interventi prioritari. Intanto anche la Regione batta un colpo e assista Comuni e Provincia che non ce la fanno da soli

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