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Tricarico, il movimento ‘Per il Bene Comune’ a favore della raccolta differenziata

Tricarico è uno dei paesi della Provincia di Matera che ancora non ha avviato la raccolta differenziata e il movimento civico “Per il Bene Comune”, che ha due consiglieri di minoranza nel Consiglio comunale, il capogruppo Silvio Mestice e Angelo Giannotta, vuole cercare di stimolare l’amministrazione comunale su questo problema esponendo alla cittadinanza il progetto operativo per la raccolta differenziata, con l’ambizione di mettere in evidenza non solo le modalità di gestione della raccolta a livello locale ma anche la relazione stridente che esiste tra la gestione dei rifiuti e le discariche comunali, al fine di focalizzare i pericoli per la salute pubblica. “La raccolta differenziata: una necessità, una risorsa” è stato il titolo di un incontro che ha organizzato, nei giorni scorsi, nell’auditorium comunale di Tricarico. Per illustrare organicamente la complessa problematica, Pancrazio Benevento e Nicola Sardone hanno dapprima messo a fuoco la classificazione dei rifiuti e poi Antonio Spano e Angelo Giannotta hanno esposto le linee generali del progetto operativo, mentre considerazioni sul piano di gestione dei rifiuti elaborato dalla Provincia di Matera sono state fatte dal consigliere provinciale Antonio Mangiamele. Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Bavusi, della Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) e il vice sindaco di Rotondella Walter Lobreglio, che ha testimoniato su un’esperienza di gestione della raccolta differenziata porta a porta. Dall’incontro sono emerse sostanziali differenze tra le proposte del movimento e quelle dell’amministrazione. La prima è la grande importanza che il movimento attribuisce a una campagna di sensibilizzazione per prevenire la produzione di grandi quantità di rifiuti; l’altra è legata al trattamento della frazione umida dei rsu: “Per il bene Comune” sostiene che l’amministrazione comunale vuole smaltirla in discarica, spendendo soldi e danneggiando l’ambiente, mentre il movimento ne prevede il riutilizzo, che comporta esclusivamente vantaggi. La proposta è di recuperare questi rifiuti e di trattarli nel luogo stesso in cui vengono prodotti, azzerando, così, non solo i costi di smaltimento e trasporto ma anche l’inquinamento legato allo smaltimento in discarica e al trasporto dei rifiuti. Altro grosso vantaggio, legato al recupero della parte umida dei rifiuti, è legato alla loro trasformazione in concime da immettere nei canali commerciali. I metodi proposti sono il lombricompostaggio o il trattamento con microrganismi efficaci entrambi metodi semplici ed economici, realizzabili in tempi brevissimi e che porterebbero, tra gli altri vantaggi, a nuovi posti di lavoro. Il tema dell’iniziativa voleva evidenziare come il sistema porta a porta costituisce l’unico sistema che permette di raggiungere la più alta percentuale di raccolta differenziata, con notevoli vantaggi finanziari: infatti si risparmierebbero 25.000 euro all’anno, a fronte dei 40.000 che vengono pagati per l’ecotassa e si incasserebbero circa 80.000 euro per i rifiuti conferiti al consorzio Conai.

Vito Sacco

 

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