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Tutelare i lucani colpiti dalla crisi

“La crisi è pesante e dura sulle famiglie. Se si analizzano i dati resi noti dall’Istat, oltre un italiano su 10, ossia 8 milioni e 272mila persone, è in condizioni di povertà. L’11% della popolazione vive con una spesa mensile inferiore a 992,46 euro (limite per la condizione di povertà) per due persone. Inoltre 3 milioni e 129mila persone (il 5,2% della popolazione) vivono in condizioni di povertà assoluta, ossia spendono meno di 992euro al mese per famiglia”.

E’ quanto fa notare il segretario generale dell’UGL Basilicata, Giovanni Tancredi, ed il componente della confederazione regionale, Giuseppe Giordano; nel Mezzogiorno l’incidenza della povertà relativa è cresciuta dal 36,7% del 2009 al 47,3% del 2010 tra le famiglie con tre o più figli minori. Le regioni del Sud la povertà è molto più diffusa rispetto al resto del Paese. Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Basilicata (28,3%) che segna il top dove restano sempre più pesanti i riflessi sulle condizioni di vita. Almeno due famiglie su cinque – proseguono i segretari UGL – sono costrette a tagliare la spesa alimentare e tre su dieci comprano soltanto prodotti in promozione. Ancora profonda è la crisi nella nostra Regione: in Basilicata hanno chiuso circa 1.400 ditte, di cui la percentuale più alta si registra nelle attività piccole e medio piccole metalmeccaniche sfiorando addirittura il 65%. Si tratta di cifre che confermano la gravità della situazione, l’UGL chiederà un immediato tavolo di concertazione con il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, perché non c’è più tempo da perdere e quindi c’è la necessità di individuare strumenti di emergenza, anche attraverso i nuovi programmi di spesa comunitaria. Per l’UGL Basilicata – aggiungono Tancredi e Giordano – si potrebbe intervenire alleggerendo il peso degli studi di settore anche per il 2011, prolungare la moratoria sui debiti delle imprese e detassare con “una tantum” le tredicesime. Anche la manovra finanziaria in Basilicata farà aggravare la situazione già disastrata: non sarà certamente risolutiva e d’aiuto l’abbassamento della soglia per ottenere l’assegno di invalidità, i tagli ai patronati e alla Regione, ove nel territorio lucano che giace ormai in stagnazione preoccupante sulla impossibilità nella creazione di nuove opportunità lavorative ed occupazionale tali misure andranno ad incidere pesantemente sulla vita e nelle tasche di chi vive di reddito e di pensione, delle famiglie e sul ceto medio. Indubbiamente la crisi in Basilicata come nella Nazione si è imposta su tutti ,imprese e lavoratori,costringendo magari a fare anche delle scelte impopolari, quello che non si può condividere per l’UGL è aver chiamato sopratutto i lavoratori, pubblici e privati, a sopportare tanti sacrifici in un territorio lucano già povero. Per questo – concludono i segretari dell’UGL – non possiamo fare a meno di essere preoccupati per l’inasprimento delle misure contenute nella manovra correttiva: pur essendo consapevoli delle straordinarie difficoltà in cui versano l’Italia e l’Europa, le regioni del sud saranno sempre più penalizzate. Per tanto, và tamponata la moria delle imprese, coinvolgeremo anche l’assessorato alle Attività Produttive sostenendo un progetto di largo respiro che dia ossigeno per la tutela di quel poco di lavoro e di lavoratori che ancora riescono a sopportare tale crisi”.

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