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UGL Basilicata contraria alle trivellazioni

“L’UGL Basilicata ribadisce la secca contrarietà alle estrazioni petrolifere in Basilicata destinate a raddoppiare nei prossimi anni, i progetti di estrazione off-shore nel Mar Jonio, il cui fantasma ricompare periodicamente con l’avvallo del Memorandum con il Governo per lo sviluppo infrastrutturale della Basilicata quale riconoscimento per il contributo della regione alla ‘bolletta energetica’ del Paese, vengano bloccati”. E’ il duro commento ed appello del segretario generale dell’UGL Basilicata, Giovanni Tancredi e del componente della segretaria regionale , Giuseppe Giordano per i quali “del Memorandum che ne è prevista discussione il 5 luglio presso il Cirm del Ministero per lo Sviluppo Economico (Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie) ne chiediamo la sospensione anche se la Regione è intenzionata ad andare avanti. All’UGL ‘intesa con il Governo pare che sia un ennesimo inciucio Istituzionale, idem per le estrazioni del petrolio nella Val d’Agri senza assolutamente possibilità di ottenere nessun adeguato contro-valore del ‘sacrificio’ inflitto ad un territorio a vocazione agricola e naturalistica per estrarre petrolio dalle viscere del sottosuolo delle aree interne. Non crediamo più nei proclami, i lavoratori lucani, le famiglie, gli agricoltori, i giovani e tutto il territorio, necessitano di risposte sul campo, risposte con scadenze non bibliche, i limiti della politica economica lucana si chiamano e non possono più essere ‘tempi lunghi e mancanza di verifica (seria) su quello che si è prodotto a valle degli investimenti’. Tutti, dal Governo alla Regione, dalla politica al sindacato, dobbiamo capire che ora necessita parlare col territorio con verità alla mano, altrimenti ogni forma di investimento viene vista dal cittadino lucano come un inganno. Senza cambi di passo non si va da nessuna parte. Serve concretezza a tutti i livelli. Le politiche dell’annuncio non servono e danneggiano il Paese, la Basilicata. Un esempio per tutti, il bonus benzina: se n’è parlato in altre, tante e diverse occasioni, siamo all’ennesima truffa governativa già consumata con la social card per i pensionati. Una ‘elemosina’ di 80 euro l’anno che deve passare per una serie di soggetti che portano a convenzioni con tanti e troppi conflitti di interesse utilizzando i ‘cavalli di Troia’ di Poste Italiane e della Banca del Sud. Sarebbe opportuno erogare gli sconti alla pompa per tutti i residenti. Allora cosa vogliamo più dai lucani? Il Governo ha riconosciuto la Regione Basilicata come ‘strategica’ per l’Italia, in quanto maggiore fornitrice di greggio con i due grandi giacimenti petroliferi della Basilicata, ubicati rispettivamente in Val d’Agri e nell’alta Valle del Sauro, e che rappresentano la massima parte delle estrazioni petrolifere nazionali, offrendo un importante contributo alla bilancia nazionale dei pagamenti per la ‘bolletta energetica’. L’UGL potrebbe essere d’accordo su discorsi nazionali – concludono gli esponenti Tancredi e Giordano – ma il governo non può e non deve fare solo i conti con le tasche degli altri, i nostri politici lucani dovrebbero riferire che in Basilicata non servono più proclami, le estrazioni non hanno prodotto posti di lavoro e le royalties previste dalla legge Italiana sono state inesistenti. Considerato che il Memorandum va proprio in questa direzione e la Basilicata si siede allo stesso tavolo del Governo rivendicando un ruolo falso e non attuabile di polo di eccellenza dell’energia, non avverrà mai un reale sviluppo per le proprie aree interne, aree che oggi sono in misera povertà e le famiglie stentano ad arrivare a fine mese”.

Ufficio Stampa UGL Basilicata

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