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UGL, rilanciare il settore automobilistico italiano

“Ancora una settimana di cigo alla SATA di Melfi; ma perché, cosa si sta facendo per scongiurare che si prolunghino questi segnali negativi che il Lingotto sta emanando anche per il sito lucano?”. E’ l’interrogativo ed il perché del segretario regionale UGL Basilicata metalmeccanici, Giuseppe Giordano. Per il sindacalista “sono segnali che non possono farci rimanere indifferenti a quanto oramai da mesi si stà consumando, se pur a livello industriale nazionale, nella nostra povera Regione. E’ categorico, e deve esserlo per tutti, unitariamente, il sindacato lasci da parte remore e rancori per una o l’altra o.s., si immedesimi, a volte anche con scelte impopolari, a tutelare il territorio ed i lavoratori. Rilanciare il settore automobilistico italiano – prosegue Giordano – si può e si deve, ma occorre cambiare uomini e direzione. In Germania, ma anche in Francia per esempio, lo hanno capito da tempo, e l’industria nazionale è tornata ad essere competitiva. Quanto fatto dal governo di Angela Merkel né un esempio. Credibilità, alto senso dello Stato, del Paese (altro che i nostri palesi e squallidi conflitti di interesse) e dell’industria nazionale, concertazione con le parti sociali che hanno consentito di incentivare le aziende in crisi per mantenere in servizio i propri dipendenti e favorire innovazione e ricerca. Sacrifici finalizzati alla ripresa per un programma che ha visto tutti insieme per il futuro dell’economia nazionale e i risultati si vedono. Da noi – prosegue il sindacalista UGL – credibilità sotto zero, soprattutto all’estero, per un becero e ottuso protagonismo da impunità da parte di chi è abituato a fare i comodi propri misurando tutto con la capacità di acquistare tutto e tutti. A questo, l’UGL Basilicata aggiunge che si è ostentato un ottimismo da finanza creativa, che ha nascosto la crisi e il ridotto potere di acquisto dei cittadini e i risultati sono quello che sono, con il Paese che è a rischio di speculazione sui mercati. Il debito pubblico vanifica ogni sforzo di ripresa e pezzi importanti della nostra tradizione economica vanno via o vengono acquistati da altri. Situazioni che né Francia né Germania consentirebbero ad alcuno. Da noi no perché c’è un conflitto di interessi che non lascia dubbi sulla strategia demolitoria adottata negli anni dagli attuali governi. Basti osservare – aggiunge Giordano – i capi di Stato e di governo nel nostro Paese viaggiano su auto tedesche, in Germania e in Francia non vedremo mai Merkel o Sarkozy su Fiat o Lancia! Da noi l’immagine è quella del massimo ribasso, senza tutelare almeno per una quota di commesse pubbliche le aziende che sono rimaste e operano in Italia. E allora per l’UGL di Basilicata, occorre voltare pagina con una iniezione di fiducia e di credibilità. Luca Cordero di Montezemolo, anima per anni di Fiat, Ferrari e di altre aziende italiane, potrebbe senz’altro guidare la ripresa del settore, valorizzando risorse e favorendo investimenti con programmi mirati consolidando e monitorando quanto l’attuale A.D. Marchionne ha attivato in campo nazionale e internazionale. Le nostre imprese del territorio regionale vanno supportate da un governo credibile e autorevole. La Sata di Melfi attende che si lavori a nuovi modelli. Ma occorrono idee, innovazione, ricerca che, per esempio, l’Università di Basilicata potrebbe dare. C’è una convenzione tra Fiat e Regione in questo settore, ma i frutti di questa intesa non si vedono. E che dire delle compagnie petrolifere e di altre piccole aziende della componentistica?. Perché allora non mettersi intorno a un tavolo, magari coinvolgendo lo stesso Montezemolo, che opera nel settore ferroviario per dare impulso all’industria e alla mobilità della Basilicata?”.

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