MicroPostPoliticaPuglia

“La UILM mente sapendo di mentire”

Tutti i nodi vengono al pettine. Finalmente capiamo, in maniera chiara ed inequivocabile, il motivo per cui la Uilm non ha mai voluto confrontarsi sulla proposta fatta dalla Fim-Cisl, subito dopo la realizzazione del nuovo accordo sulla prosecuzione dei servizi ai figli dei lavoratori Ilva, legati alle provvidenze: Borse di studio e Soggiorni estivi.
La Uilm non può mistificare la verità confondendo le idee ai lavoratori.
Ai lavoratori che, fino allo scorso anno, hanno partecipato ai bandi per l’accesso alle Borse di studio e/o ai Soggiorni estivi per i propri figli, nessuno ha mai chiesto l’iscrizione al sindacato. Bastava essere dipendenti Ilva e avere i requisiti economici richiesti dai bandi. Non è mai stato chiesto alcun contributo economico.
Oggi la Uilm, in Ilva, non può cancellare la storia, sostituendosi all’ente giuridico idoneo nell’erogazione delle prestazioni.
Tutti i lavoratori devono sapere che, all’indomani della disdetta dell’accordo sulle provvidenze, in vigore fino allo scorso anno (regolamentava le diverse materie a sostegno educativo-formativo e di promozione sociale, tra cui appunto i soggiorni estivi per i figli dei dipendenti Ilva), la Fim-Cisl si è immediatamente attivata, affinché fosse individuato un soggetto giuridico idoneo all’espletamento dei bandi legati alla provvidenze.
La Fim-Cisl, nel transitorio, ha ripetutamente proposto a Uilm e Fiom di appoggiarsi sulla Cia Ilva (Cassa integrativa aziendale), ente autonomo espressione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
Una proposta passata tra la coerente indifferenza della Fiom, ma soprattutto dal disinteresse – che oggi scopriamo essere strumentale – della Uilm.
Se davvero la Uilm – come recita in un comunicato – non vuole limitare l’esigibilità dell’accordo sulle provvidenze solo a pochi intimi, si sieda attorno al tavolo con la Fim e la Fiom e collabori fattivamente per trovare il sistema più idoneo a garantire le prestazioni ai lavorati dell’Ilva senza speculare sul tesseramento.
Sull’argomento abbiamo conosciuto, anche se con ritardo, il pensiero della Fiom, basato sull’applicazione del mutuo soccorso; noi come Fim abbiamo proposto – eccezionalmente per quest’anno – di coinvolgere l’ente Cia. A questo punto la Uilm, anziché prodigarsi per una soluzione strumentale, limitata a pochi intimi, facesse conoscere a tutti i lavoratori dell’Ilva, alla Fim e alla Fiom la sua idea sull’applicazione dell’accordo sottoscritto.
La via del consenso deve passare dalla chiarezza. Le menzogne non servono.
Mimmo Panarelli – FIM CISL

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *