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Un patto per il lavoro tra giovani e anziani

I pensionati della Cisl il 14 ottobre saranno in piazza a Potenza e Matera e in decine di altre piazze in tutta Italia per sollecitare la modifica della legge Fornero e avanzare un vero e proprio patto intergenerazionale per il lavoro. È il primo tempo di una lunga mobilitazione sociale che vede i sindacati confederali finalmente uniti e compatti. Dopo sette anni di crisi il Paese ha bisogno di una riforma – non di una semplice messa a punto – che reintroduca elementi di flessibilità nel sistema pensionistico per consentire a chi ne abbia i requisiti di beneficiare della sospirata pensione dopo una vita di lavoro e favorire al contempo il turn-over generazionale. Quello che Cgil Cisl Uil propongono è un vero e proprio patto per il lavoro tra giovani e anziani; una proposta seria e sostenibile che vuole rafforzare la coesione sociale e quindi la democrazia, messe a dura prova da una crisi che ha inciso nella carne viva delle famiglie. Pur tuttavia nelle ristrettezze imposte dalla crisi e con qualche risparmio frutto di una vita lavorativa, i pensionati sono stati il vero ammortizzatore sociale, aiutando i figli e a volte anche i nipoti. Quindi, non possiamo più accettare questo accanimento persecutorio contro le pensioni e i pensionati – si pensi alla vicenda dolorosa delle perequazioni – che si continui a dire che i vecchi hanno rubato e continuano a rubare il futuro dei giovani, come se questi ragazzi non fossero figli nostri.
La politica che cerca di contrapporre le generazioni non rende un servizio utile al Paese. Negli ultimi venticinque anni abbiamo assistito a continue riforme e ritocchi del sistema pensionistico italiano che hanno contribuito a rendere estremamente aleatoria ogni tipo di programmazione delle politiche occupazionali nel nostro paese, azzerando di fatto qualsiasi forma di ricambio generazionale, basti pensare al quasi ventennale blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, ma anche alle difficoltà legate ad una programmazione seria dei fabbisogni formativi per le nuove generazioni. Noi abbiamo bisogno di regole chiare e definitive, regole soddisfacenti che tengano conto sì dei vincoli finanziari dello stato ma anche delle necessità che le persone maturano dopo una vita di lavoro; che dicano come e quando andare in pensione; regole stabili che durino almeno trent’anni e che consentano una seria programmazione delle politiche occupazionali e del ricambio generazionale.
La proposta del sindacato, come detto, è seria e sostenibile e si articola in tre punti fondamentali: abbassare l’età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci, ciò anche per favorire il turn-over e incrementare l’occupazione giovanile; varare la settima salvaguardia per i lavoratori esodati – la platea che più di tutti ha sofferto gli effetti deleteri della Fornero – e applicare la cosiddetta “opzione donna”, misure queste che hanno il pregio di non necessitare di ulteriori coperture finanziarie; sanare alcune delle più macroscopiche ingiustizie della legge Fornero, si pensi ai macchinisti e alla quota 96 nella scuola.
È importante che su questa battaglia di giustizia sociale si sia registrata un’ampia convergenza, prima tra le federazioni dei pensionati, e poi delle stesse confederazioni, che hanno raccolto le indicazioni contenute nella piattaforma elaborata da più di un anno dalle federazioni dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Non possiamo che accogliere favorevolmente questo nuovo e promettente clima di azione unitaria con Cgil e Uil. Abbiamo sempre sostenuto che l’unità sindacale non fosse un dogma ma una libera scelta che nasce nella chiarezza dei comportamenti, senza tentazioni egemoniche da parte di chicchessia, e nella consapevolezza che un sindacato più unito sulle proposte è un sindacato più forte nei confronti delle controparti, a maggior ragione in una fase della dialettica sociale in cui proprio le controparti, sia imprenditoriali che istituzionali, evidenziano quotidianamente, spalleggiate dal grande sistema dei mass media, una certa disaffezione al confronto con chi rappresenta gli interessi di milioni di lavoratori e pensionati.
Ma il sindacato può poco o nulla senza la partecipazione delle persone. Da qui il nostro invito a essere presenti nelle iniziative che promuoveremo sul territorio, a partire dai sit-in già programmati a Potenza e Matera il 14 ottobre, e a farsi ambasciatori di giustizia sociale. Insieme si può.
Enzo Zuardi – Segretario generale Fnp Cisl Basilicata

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