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Un programma da 2 milioni per sostenere film in Basilicata

cinema d'essaiL’attività della Lucana Film Commissione può entrare nel vivo: la Giunta Regionale ha approvato un Avviso pubblico per la concessione di aiuti alle piccole e medie imprese operanti nel settore della produzione cinematografica per la realizzazione di lungometraggi e cortometraggi di interesse regionale.

Il provvedimento, seguito direttamente dalla Presidenza della Giunta, mette in campo due milioni di euro (fondi Po Fers) per attirare l’attenzione di quell’industria dell’immagine che, inquadrandosi nelle politiche anticicliche utili a far crescere occasioni di lavoro, rappresenta una straordinaria opportunità di promozione territoriale della Basilicata. Gli aiuti saranno inquadrati nel regime comunitario “de minimis” (che a fronte di una procedura comunitaria semplificata non consente alle imprese di sforare il tetto di 200mila euro di agevolazione in un triennio) e ci sarà una sezione appositamente dedicata alle start up (a cui saranno destinate nel meno di 300mila euro), per favorire la creazione di impresa anche in questo settore.

Il contributo massimo assegnabile a ciascuna opera sarà di 200mila euro (somma che comunque non deve essere superiore al 30% del budget necessario alla produzione) per i lungometraggio (le opere di durata pari o superiore ai 75 minuti) e di 20mila (in questo caso non più del 60% del budget totale) per i cortometraggio (di durata inferiore a tale soglia).

L’avviso pubblico stabilisce i criteri per selezionare le opere da sostenere, basandosi sula valutazione dell’effetto promozionale dei contenuti, degli accordi distributivi per veicolare l’opera e del coinvolgimento del sistema produttivo lucano nella produzione.

Per entrare in graduatoria sarà necessario ottenere non meno di 60 punti su 100 assegnabili. Di questi, 30 saranno attribuiti per le riprese esterne che valorizzino il territorio (e in particolare gli attrattori turistici), 20 per la distribuzione dell’opera stessa (nazionale, internazionale e anche a mezzo di tv nazionali) e ben 50 per il coinvolgimento di risorse umane e strutture di produzione lucane e per la spesa effettuata sul territorio della Basilicata. In particolare fino a 10 punti saranno attribuibili in relazione all’entità della presenza di risorse umane locali, altri 20 per le lavorazioni effettuate in Basilicata (montaggio di scene e suono, effetti digitali, registrazione di musiche, doppiaggio e mix) e ancora fino a 20 punti andranno a chi spenderà sul territorio lucano una cifra superiore di almeno il 25% rispetto al contributo ottenuto che, in tutti i casi  va interamente speso sul territorio lucano dove, tra l’altro, i soggetti che si candidano al sostegno dovranno avere almeno una sede operativa.

Le opere candidate saranno sottoposte ad una Commissione di valutazione che attribuirà i punteggi in base ai parametri indicati e redigerà una graduatoria provvedendo preventivamente ad escludere le opere che, pur se girate in regione, non contribuiscano alla promozione del territorio della Basilicata, e quelle che abbiano carattere pornografico, razzista, che facciano apologia di violenza o che ledano il principio di pari opportunità.

Le opere finanziate, infine, dovranno riportare tanto nei titoli di testa e di coda che nel materiale promozionale il riferimento alla collaborazione offerta da Regione, Ue e Stato e, sempre nei titoli, i nomi e gli stemmi dei Comuni lucani interessati dalle riprese dei film.

La delibera regionale prevede anche che tutte le operazioni svolte dalla Lucana Film Commission per mettere in atto il programma, inclusa la promozione dello stesso con l’organizzazione di seminari ed eventi divulgativi sul territorio regionale, nazionale e comunitario, non possa superare i 200mila euro.

“Crediamo nel forte valore del cinema come strumento promozionale – ha spiegato il presidente della Regione, Vito De Filippo illustrando il provvedimento – ma con questo provvedimento non vogliamo impegnare due milioni di euro in una sorta di spot. Per questo miriamo per un verso a garantire ricadute immediate sul territorio e sull’occupazione, per un altro fornire elementi per far nascere e potenziare un’industria lucana dell’audiovisivo. Il tutto – ha concluso – senza dimenticare tuttavia, che esistono territori che debbono la propria fortuna proprio ad operazioni cinematografiche”.

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