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Un’assenza in sala operatoria e l’intervento resta a metà!

Screzi e litigi in corsi tra medici e le conseguenze le paga una paziente! sembre un ritornello continuo, si litiga in sala operatoria o fuori e i casi di  malasanità prendono il sopravvento.

Così due giorni fa presso l’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria protagonista dell’assurda vicenda  il chirurgo tarantino specialista in patologie vascolari, Giancarlo Donnola. Dopo l’anestesia, il medico chirurgo ha praticato con il bisturi un taglio sulla coscia della donna lungo una decina di centimetri. Sasrebbe stato quello l’inizio di un intervento di circa un’ora che avrebbe tolto le varici alla  sua paziente, G.S., sessantaquattrenne di Sava, obesa, affetta da varici della vena safena interna. Ma all’improvviso l’inatteso.  Il chirurgo vedendo che nessuno dei suoi colleghi si era presentato per aiutarlo,  ha suturato la ferita, si è tolto i guanti e ha rispedito la signora in corsia. “Se ne parla un altro giorno” ha detto sotto la mascherina mentre si sfilava i guanti di lattice e si toglieva il camice verde. Il personale infermieristico e l’anestesista presenti in sala si sono guardati in faccia increduli. Il giorno successivo, neanche a dirlo,  la paziente ha fatto le valige, ha raccolto la documentazione necessaria ed è scappata via dall’ospedale anticipando denunce e una bufera giudiziaria.

La direzione sanitaria del Giannuzzi, da parte sua, ha già avviato un’inchiesta sull’accaduto. Il dirigente medico, Francesco Menza, ha chiesto copia della cartella clinica ed ha aperto un fascicolo a carico del dottor Donnola a cui è stata chiesta una relazione dettagliata sull’intera vicenda. Pare che a provocare la reazione stizzita  sia stata un’accesa discussione con i suoi colleghi del reparto i quali si sarebbero rifiutati di dargli una mano. Una parola tira l’altra, prima nell’infermeria della chirurgia e dopo al telefono della sala operatoria, fino alla decisione di mollare tutto noncurante delle conseguenze e soprattutto del disagio emotivo oltre che fisico della paziente che poco prima si era salutata con i parenti in trepidante attesa. E’ toccato alla donna, ancora anestetizzata dalla vita in giù, spiegare quello che le era accaduto.

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