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Unione dei Comuni con Salandra capofila, i comuni non pagano ma ProgettAmbiente garantisce il servizio e le spettanze ai lavoratori

In virtù di un credito non percepito di oltre 400mila euro per il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e servizi connessi di igiene urbana nei comuni di Salandra (capofila), Accettura, San Mauro Forte, Oliveto Lucano, Garaguso, Calciano e della gestione del centro di raccolta intercomunale di San Mauro Forte, la cooperativa ProgettAmbiente ha corrisposto ai propri lavoratori di quel sub ambito la mensilità di ottobre con un ritardo di diciotto giorni sulla scadenza. In particolare, il pagamento del canone del servizio che dovrebbe essere corrisposto dal comune di Salandra, capofila della suddetta Unione di comuni, è fermo a giugno 2022. È un problema che si trascina da tempo e la cooperativa non ha mai nascosto le difficoltà a poter operare correttamente in queste condizioni e a garantire ai suoi lavoratori la corretta tempistica di saldo delle spettanze che, non senza sforzo, sono state sempre corrisposte nonostante i mancati introiti. Tempistica che i lavoratori, per la pazienza e la professionalità dimostrate, sicuramente meritano. Si precisa inoltre che ProgettAmbiente agisce in regime di ordinanza di proroga e, pertanto, è costretta a garantire la raccolta dei rifiuti e non può rescindere il suo rapporto con l’Unione dei comuni per non incorrere in interruzione di servizio pubblico essenziale.
Nelle sue azioni alla ricerca di una soluzione del problema, la cooperativa ha sempre informato e coinvolto le parti sindacali. L’ultimo di tanti solleciti di pagamento ai Comuni, con annesso prospetto sinottico, è del 1° dicembre. Risale inoltre al 29 settembre scorso un incontro con il capo di gabinetto del Prefetto di Matera, richiesto dalla Cgil, in cui i sindaci si impegnavano a convocare un incontro con le parti per individuare una modalità. Tale incontro non è stato mai convocato.
Spiace apprendere che, invece, a un’altra delle sigle sindacali le motivazioni e il contesto “poco importano”, così come sfugge che gli eventuali utili delle società cooperative, contrariamente a quello che avviene in altre forme societarie, non possono per legge essere suddivisi tra i soci. Anche Legacoop Basilicata, l’associazione a cui ProgettAmbiente aderisce, invita tutti a riportare la discussione nella corretta dialettica sindacale, ciascuno con la propria legittima posizione ma senza l’utilizzo di toni denigratori e argomentazioni strumentali che sicuramente non aiutano la risoluzione della problematica.

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